Annali d’ i t a l i a. era lofpazio di cento anni decretato da Papa Bonifacio VII /.perchè remerebbe da quello pio vantaggio efclufa almeno un’ intera generazion di Crilliani. L’avere il rapa nell’Anno precedente intimata a tutti i Popoli Crilliani la conceffione di tanta Indulgenza e perdono, fece muovere un’infinità di gente alla volta di Koma; e llimolo grande s’accrebbe alla lor divozione dal terri-bil ceffo della Morte, che per cagion della Pellilenza s’era lafcia-to vedere per tutte o quali tutte le Provincie Criftiane ne’tre Anni precedenti, e tuttavia durava in qualche paefe. Maraviglia fu il vedere l’immenfa quantità di gente , che da tutte le parti della Criffianità concorfe a quello perdono. Piene continuamente erano le ffrade maeffre cieli’ Italia di viandanti, come nelle (à) Matiio Fiere ; (a) e Matteo Villani calculó , che in Roma, durante la eap^J 1 ' Quarefima, fi contaffe ( fe pure è credibile ) un milione e ducen-to mila Pellegrini : di modo che troppo fuperiore fu il concorfo di quella volta in paragone dell’altro dell’Anno 1300, Tutta, per così dire , Roma era un’ Olleria , e la divozione altrui mirabilmente fervi all’avidità de’Romani, che ricavarono tefori da tanta gente , guadagnando anche sfoggiatamente per la carezza de gli alloggi e de’ viveri, fenza volere, che i forellieri ne con-duceffero, perafforbir eiìì tutto il guadagno. E perciocché quello loro ingordo contegno produffe talvolta mancanza di vettovaglia , ne nacquero tumulti ; e il Cardinale dnnibaldo da Ceccano (b) vita di Legato Apollolico corfe de i pericoli (¿) . Quelli poi, prima che Cola di fi compieffe 1’Anno preferite, attofficato con affai di fua famiglia, ^ntlqu'uàt." cefsò di vivere. De’tanti tefori, che colarono in quella congiun-itai. tura nelle Chiefe di Roma, l’una parte toccò alle Chiefe medesime, e l’altra al Papa, il quale impiegò poi quello danaro in raunar milizie , per far guerra in Romagna . Conte di quella Provincia era AJlorgio di Duraforte , e trovando egli tutte le Città occupate da’Signori, che nella Storia Ecclefiallica fon chiamati Tiranni ,, fi mife in cuore di ricuperar tutto il paefe. Per quello fine richiefe d’aiuto i Principi di Lombardia, e i Comuni di To-fcana, accompagnando le richieíle fue con premurofe Lettere del Papa . L’Arcivefcovo di Milano gl’inviò cinquecento barbute . Ma/lino dalla Scala, i Pepali Signori di Bologna, ed Obiffo E-flenfe Signor di Ferrara e Modena gliene mandarono a proporzione. Ñon fi vollero incomodare per lui i Tofcani . La prima imprefa, che tentò quello Miniftro Pontifizio , fu contra di Faenza, fignoreggiata allora da Giovanni de'Manfredi , che dianzi ne avea