442« Xnnali d’ Italia. acque del Mincio. Fece a quefto oggetto.tagliare un Monte pref-fo a V ale zzo ; fece far di grandi chiufe ed. altri lavorieri con incredibili fatiche e fpefe . Se riufciva il difegno, addio Mantova . Reftava *eifa priva del Lago, cioè della lua fortificazione , e vicina ad. eifere fpopolata per 1’ aria fetente delle paludi. Ma più poffanza ebbe i’elcrefcenza del Fiume, che le invenzioni de gli Architetti, e andò a male tutto quel difpendiofo lavoro : disgrazia, a cui foccombe facilmente, chi vuol far da Maeftro alla forza de’Fiumi. Se n’ erano ingelofiti forte i Collegati, e tennero per quefto i loro Ambafciatori un Parlamento in Ferrara ; e veduto poi che il Fiume da fe fteifo avea provveduto al bifogno , altro non fecero per allora. Venne a morte nel dì 30. di Luglio (a) Maith. (a) Alberto Marchefe d’Efle, Signor di Ferrara, Modena, Ro-tus Gc'ht°on‘ vig°> e Comacchio, Principe di fempre cara ricordanza; e a lui Tom. 18. d’unanime confenfo de’Popoli fuccedette nel dominio Niccolò Mar-fa^ ltalic- chefe d' Efie fuo Figliuolo, già invertito de gli Stati dal Papa e di Bologna* dall’ Imperadore. (¿) Era egli in età di nove anni e mefi, e pe-. Tom. eod. rò gli furono affegnati dal Padre alcuni Nobili per Tutori, fotto iAnnali0 Protèzi°ne dell’inclita Repubblica di Venezia, la quale unita-_ Tom. eod. mente co’Bologtiefi, Fiorentini, e Mantovani, inviò rinforzi Mi Gdpar'd ’ di m^z^e a Ferrara e Modena (c), per ficurezza del giovinetto va/To* 17. Principe, e per isventar le trame, che potette tentare il Conte Rer. halic. di Virtù . Fu ancora in quefl’ Anno un terribile fconvolgimento ^Sulfd7nnal ne^ difcorde Città di Genova ( d ) per li tentativi fatti più volte Genuenf. ' da Antoniotto Adorno a fin di ricuperare la perduta Dignità di Tom. ;7. Doge. Troppo lontano mi condurrebbe l’argomento, fe narrar Rer. hahe. vojeflj qL1égli avvenimenti, diffflfamente deferirti da Giorgio Stella . A me perciò bafterà di accennare, che il Doge Antonio di Montaldo cedendo alla forza fi ritirò. Pietro da Campo Fregofo fu affunto a quella Dignità da alcuni; ma cadde anch’egli . "Venne próclamato da altri Clemente di Promontorio ; nè pur egli durò . Con più bella apparenza fu efaltato Francefco Giufiiniano del fu Garibaldo. Vi furono battaglie, e con tutti i fuoi sforzi Antoniotto Adornc^nulla potè ottenere. Finalmente prevalendo la fazione d’Antonio di Montaldo, quefti riacquiftò nel dì primo di Settembre il Trono Ducale, e tornò all^ fua quiete la fcompiglia-ta Città, con reftar nulladimeno in moto i mali umori delle de-¿/ironie, teftabili fazioni. Guerra fu in cjueft’Anno (e) fra Carlo e Pan-Foroiivtcn. ¿0ij'0 de' Malateßi Signori di Rimini, P e faro“, e d’altri Luoghi Rer.'Italic. ' dall’ün canto, e Cecco e Pino de gli Orde loffi Signori di Forlì.