Anno MCCCLXIX 337 Anno di Cristo mccclxix. Indizione vii. di Urbano V. Papa 8. di Carlo IV. Imperadore 15. YEnne fui principio di Novembre dell’Anno preferite a Roma Giovanni Paleologo Imperador de’Greci («). Il bi- (?) Raynau-fogno , in cui egli lì trovava del foccorfo de’Latini , per refille- Ecdef™ ' re alla fempre più crefcente potenza de’Turchi, fatta ancor quella volta tacere la Greca fuperbia, l’induiTe a venire a’piedi del Romano Pontefice, dove fenza farfi molto pregare, abiurò gli errori de’fuoi Nazionali, e riconobbe la fuperiore autorità del Papa nella Chiefa di Dio . Poco giovò al Greco Augurio quello fuo viaggio, e poco la di lui profeffion della Fede alla Chiefa Latina. Ñon era in quelli tempi men valente Bernabò Visconte ne gli affari della guerra , che ne i maneggi di gabinetto. Fin l’Anno addietro parte col fegreto favore de i Duchi d’Auftria e di Baviera fuoi Generi ; e parte, come corle la voce, e confetta il Corio ( />) , con regali dillurbò tutti i difegni e gli sfor- (b) Corio, zi di Carlo 1V. Imperadore contra di lui, e riportò una tregua coll’Armata de’Collegati. Andò pofcia egli deliramente trattando con etto Auguilo, e col Papa di Pace, tanto che quella fi Ila-bili fra etto lui, G aleado fuo Fratello, Can Signore dalla Scala , & aderenti dall’ un canto , ( c ) e dall’ altro il Pontefice, l’Im- (c) Chronic. peradore , la Reina. Giovanna , il Marchefe d’ Efie , i Gon^aghi, Efienp, Francefco da Carrara, i Malatefli , e i Comuni di Siena e Perù-già. Nel dì 13. di Febbraio fu pubblicata quella Pace, e demolita la Ballia già fabbricata da Bernabò nel Serraglio di Mantova . A quello gran guadagno fi riduffe tanto sforzo d’un Im-peradore, e di tanti fuoi Collegati. Fermavafi tuttavia in Siena etto Imperador Carlo, dove facea da padrone affoluto con rabbia grande de’Nobili, perchè efclufi, e non minore del popolo, che più non comandava le Felle. I Saiimbeni foli, e Ma-larella , erano quegli, che giravano le ruote del governo. ( d ) (<0 Cronì' Ma nel dì 18. di Gennaio cominciò il popolo a rumoreggiare, 7 „f ^7'* e prefe l’armi fi attruppò, perchè erano fiati depofti i iuoi Di-fenfori. Ufcì l’Imperadore di Palazzo, e colla barbuta in capo , e con circa tre mila cavalieri, accompagnato da Malatefta Un-ghero , traile al rumore , per isbandar quella gente . Ma i Sa-nefi coraggiofamente gli vennero contro, ed attaccarono bat-Tomo Vili. Y ta-