Anno MCCCVI. z9 defimo Marchefato. Niuna ragione avea il Re Carlo fopra del Monferrato ; ma il Marchefe venne a quefto atto per foitener la preda colla protezione ed aiuto del Re contra del Greco Teodo-ro . Quanto a gli Artigiani, efiendo capitato ad Arti Filippo di Savoia Principe della Morea , che tornava di Levante con due foli compagni, e trovandoiì quel popolo aifairtretto per le molte Terre del loro Contado occupate dalla fazion de’Gottuari fuo-rufciti: venne in parere di prendere quefto Principe per fuo Capitano per tre anni avvenire, dandogli ventifette mila lire ogni anno : con che egli doveife tenere cento uomini d’armi al loro fervigio. A man baciata accettò il Principe quefto impiego, fperando fra qualche tempo di piantar quivi le radici con divenir Signore di quella allora affai ricca Città . Nè paffarono meiì, eh’ egli imperiofamente ne richiefe il dominio a que’ Cittadini , la metà per lui, e l’altra per Amedeo Conte di Savoia fuo parente. Fu in pericolo della vita per quefto : tanto fe ne fdegnarono gli Artigiani* ma fi disdille, e cefsò il rumore. Avendo poi defiderato il Marchefe Teodoro d’abboccarfi con erto Principe, e co i Deputati d’Arti, al Ponte della Rotta, fi videro infieme,e per atteftato del Ventura, Filippo corfe ad abbracciare e baciare con bacio poco corrifpondente al cuore il Marchefe; e poi trattatoli di Lega, promife quanto l’altro defiderò . Ma appena fu ritornato ad Arti, che feoprì il fuo mal animo contra di Teodoro, ed afpramente comandò a gli Artigiani di aftenerfi dal far Lega con lui, non fenza maraviglia di chi era intervenuto al fucldetto abboccamento. Anche un Ufi-ziale del Re Carlo avea voluto indurlo con vantaggiofe condizioni- a far Lega col fuo Signore contra del Marchefe di Saluz-zo ; e il Principe ricusò tutto. Ne fu informato il Re con efa-gerazion dell’CJfiziale , e andò così in collera, che giurò di vendicacene; e gli attenne la parola, perchè fpedì Filippo Principe di Taranto fuo Figliuolo con un’Armata, che gli occupò il Principato della Morea . Allora Filippo di Savoia quafi per forza contraife Lega in Piemonte col Re Carlo; e perchè gli Artigiani prefero la Villa di Cavalerio fenza fua faputa, fi ritirò eia Aiti; e favorendo pofeia i fuorufeiti dì quella Città , fegui-tò a guerreggiare unito co’Provenzali contra di Teodoro Marchefe di Monferrato. Tale era allora lo rtato di quelle con-« trade. Anno