7o Annali d’ Italia." fue genti: pure iiccome Principe di rara Virtù, che per niuna avverfità^fi turbava, per niuna prorperità fi gonfiava, attefe a rimetterfi in buono fiato, già rifoluto di far pentire Roberto Re di Napoli delle offefe indebitamente a lui fatte finora. E dimorando egli in Pifa, Arrigo di Fiandra fuo Malifcalco , o fia Marefciallo, con ottocento cavalieri , ed otto mila pedoni pafsò in Verfiglia e Lunigiana a’danni de’Lucchefi. Fra 1’altre Terre prefe per forza la ricca di Pietrafanta. Degna è di memoria la fondazion d’effa, fatta dopo la metà del Secolo precedente da Guiscardo nobile Milane/e della Famiglia Pietrafanta, allora Podeilà di Lucca, il quale dal fuo cognome la nominò. Odafi Giovanni da Cermenate, Autore di quelli tempi, che così ne par-( i) Johannes la : (a) Henricum de Flandna expugnare Petram-Sanclam mittit , ÌI Cergl‘n' Oppidum, licei dives , novum . lpjum namque conjlruxerat quon-Tom. IX. dam Guiscardus de Petra-Sancia, nobilis Civis Mediolani, Urbe Rer. Italie, fu a exulans, prima Turrianorum regnante Tyrannide, in dijìri-cìu aut prope confinia Lucana Urbis, cujus B eclor e rat, Oppido fui Cognotninis imponens nomen. Aggiungafi Tolomeo da Lucca, Iilorico aneli elio di quelli tempi, che mette all’ Anno 1255. Qù) Ptolom. r b ) Guiscardo da Pietrafanta per Podeilà di Lucca, qui de Verìì- Lucenf. An- r i n C ' ' » nal. brev. “uos D urgos, unum ex Juo nomine nominava, aiteruni vero Tom. xi. Campimi Majorem. Non ho voluto tacer queila notizia, affinchè Rer. ìtahc, ^ tocchi con mano la falfità del decantato Editto di Defiderio Re de’Longobardi, incifo in marmo in Viterbo, creduto vero dal Sigonio, e da tanti altri Eruditi, ed anche ultimamente fpaccia-to per tale da un Avvocato de’Viterbefi. Quivi il Re Defiderio dice d’aver fabbricato la Terra di Pietrafanta. Ci vuol egli di più a conofcerne l’impollura ? Anche i Marchefi Malafpina tolfe-ro in tal occafione Sarzana , che era allora de’Lucchefi. In Pifa Arrigo Auguito, valendoli de’configli e della penna de’fuoi Legali , fece i più ilrani ed orridi proceiìì contra del Re Roberto, dichiarandolo nemico pubblico , traditore, ed ufurpator delle Terre del Romano Imperio, privandolo, di tutti gli Stati, e d’ (< ) Alberti. °Sni onore e privilegio , e profferendo la fentenza di morte con-nus Muffa- tra di lui. (c) Altri proceflì e terribili condanne fece contra di 'ruÌt' 3' Giberto da Correggio Signore di Parma e di Filippo ne da Langufco Tom. Pili. Signor di Pavia, e contro le Città di Firenze, Brefcia , Cre-Ker. Italie, mona, Padova, ed altre, che s’erano ribellate all’Imperio (d). ^ Villani i Ma ^ccome offerva il Cermenate, quelli fulmini, benché folo /. p. e. jg. di carte , produffero più toilo contrario effetto , perchè più s’indurò nella nemicizia ì chi già era nemico .