Anno MCCCVII. che quella non foffe un’iniqua invenzione di Filippo il Bello Re di Frauda per arricchirli colle fpoglie loro,ficcome dianzi avea fatto delle tante ricchezze de gli Ebrei, ch’egli fcacciò dal Regno fuo. Dicevano eflì, che non ci voleva molto a i Re il far comparire con de i proceilì e tormenti colpevole chi era in loro disgrazia, o per vendicarfi di loro, o per afforbire i loro beni; e che fé foffe toccato al Re Filippo di formar anche il proceffo a Papa Bonifazio, egli farebbe apparato fìmile a i Templarj, quando pure ognun fapeva, effere falle le imputazioni a lui date dal medefìmo Re. Noto è altresì, che il gran Maeftro, e tanti altri Cavalieri del Tempio bruciati vivi, o in altra guifa giuftiziati, proteftaronfi fempre innocenti de’ falli loro apporti, e però da molti furono creduti Martiri della cupidigia di quel Re, Principe diffamato per altri fuoi gravi ecceffi. Il perchè le disavventure occorfe a lui, e la mancanza della fua Linea furono attribuite da gli fpeculativi de’giudizi di Dio a querti e ad altri atti della (a) D r r J tT , \ c' ■ mus Ventu- prepotenza fua . Guglielmo Ventura (a) Scrittore contempora-ra chronìc. neo, Santo Antonino (¿), ed altri, fon da vedere intorno a que- Ajleùf.c.27. ilo argomento. Intanto a noi contiene il fofpendere qui i giudi-zj noftri, lafciando a Dio folo, che non può ingannarfi, la co- (b) s. Anto-gnizione della verità, ballando a noi d’avere intefo il fatto, e le Part- 3- 0 . . . . ,, „ 7 Tu. ai. vane opinioni d allora. jjior. Vidersi ancora nell’Anno prefente di grandi rivoluzioni inifTo.xi.' Italia. Cominciarono i Modenefi a provare il frutto della lor ri bellione alla Cafa d’Efle. (c) A tradimento tolfero loro i Bolo- (c) Annali* gnefi la Terra di Nonantola; e l’Arciprete de’Guidoni ( dal Mo- ^eur- Mu-rani è detto de’ Guidotti, Ticcome ancora dal Gazata (<ì) ) occu- Tom. xi. pò l’altra del Finale. In oltre menavano erti Bolognefiun tratta-Rcr. Italie. to co i Guelfi Modenefi'd’impadronirfì della Città di Modena, e BononUnji vennero coll’ efercito fino a Spilamberto. Ma feoperto il macchi- Tom.xvili. nato tradimento verfo la fella di Pafqua, furono in armi le due Rer^ ItAly-interne fazioni, e riufeì a quei di Salinolo, da Livizzano, da Ga- EjknjlT“ naceto, e a i Graffoni, tutti Ghibellini, di fuperare e cacciar fuo- Tom. XV. ri di Città i Savignani, Rangoni, Bofchetti, Guidoni, Pedrez-^r‘ Q^ua'lt zani, ed altri Guelfi. L’Autore della Cronica di Parma, viven-chronìc. te in quelli tempi, fa qui un brutto elogio di Modena , con di-re, che effa (