Anno MCCCXXIV. aere Re ed Imperador de Romani. Di più non dico di quefte controverfie, lanciandone volentieri ad altri la difcuilione . Anno di Cristo mcccxxv. Indizione vili. di Giovanni XXII. Papa io. Imperio vacante. CO m i n c i o’ in quelF Anno gara e difcordia fra Calcalo Visconte Signor di Milano , e Marco fuo Fratello , che col tempo quali conduffe a precipizio la Caia de’Visconti. (a) (&) Boninx-. Pretendeva Marco parte nel dominio ; altrettanto Lodrifio Vis- Moriva Chr. conte lor Cugino, allegando le tante fatiche da lor fofferte per Tom‘xi>.S tenere in piedi la vacillante fortuna della lor cafa. Ma Galeaz-Rer. Italie. zo eletto lolo Signore dal popolo, non volea compagni nel governo . Diederiì perciò Marco e Lodrifio a far delle combricole e congiure con altri Nobili contra di Galeazzo ; e perchè Coprirono , ch’egli andava maneggiando qualche onorevol accordo con Papa Giovanni, cominciarono a (crivere Lettere a Lodovico il Bavaro, follecitandolo a calare in Italia. (6) Intanto Galeazzo0») Ga^tu nel dì zi. di Febbraio molle guerra a i Parmigiani coll’ inviare ^^xrTiì contra loro il valorolo giovine A7^0 fuo Figliuolo, il quale s' Rer. Italie.' impadronì del Cartello di Cattigliene . Ma attediato il medeiìmo Cartello da i Parmigiani, lo riebbero nel dì 15. di Marzo colla libera ufeita de’foldati del Visconte. Nel dì feguente fi diede allo fteiTo Azzo Borgo S. Donnino: perdita, che cagionò fommo affanno ai Parmigiani e Piacentini; tanto più perchè A zzo non tardò a mettere foiTopra i loro Contadi con faccheggiar ed incendiar molte Terre . Perciò nel dì 14. di Giugno uniti erti Parmigiani coll’ elercito fpedito loro da Piacenza dal Cardinal Legato , imprefero l’attedio di Borgo S. Donnino. Durante querto attedio nel Mefe di Luglio i Marcheiì Eftenfi (c) Signori di Ferrara, (0 CbonU. Pajjerino Signor di Mantova e Modena, e Cane dalla Scala, ftmfxF. con grotto naviglio per Po andarono a i danni del Piacentino . Rer. Italie. Più gravi fconcerti feguirono in quefti tempi in Tofcana. Filippo Tedici Signor di Piftoia, dopo aver fatta un’ingannevol m. 9. ^»94. pace e lega co’Fiorentini, che non gli vollero mai dare un fol- 1ftorie Pl' do per acquiftar etti quella Città, come avrebbono potuto : ndrlm/xi. «lì cinque di Maggio per diecimila Fiorini d’oro, e per altri Rtr. hdie. vantaggio!! patti, avuti da Cajlruccio Signor di Lucca, il lafciò I 2 en-