10 2, Annali d’ Italia. dalla Faggiuola, che tanto avea fatto parlare di sè in Italia, e fu onorevolmente feppellito in Verona. diente™' Guerra eziandio fu in Piemonte, (a) Nella Vigilia di S. Tom. xi.9 Giovanni Batirta di Giugno Marco Visconte Figliuolo di Matteo Rer. itahc. con gli ufciti d’Arti, e più di mille cavalli ed altrettanti fanti, GiTmo^' ando fotto la Città d’Arti, dirupò gli fpalti, e diede un aflal-c.23.T i2.to, in cui circa cinquanta foldati entrarono nella Città, ma fù-Rer. Italie. rono vigorofamente refpinti. Scorgendo più difficile di quel, che fi penfavano, l’imprefa , fe n’ andarono con Dio . All’ (b) Guaiv “lcontro del Bal^o, Vicario del Re Roberto in Piemonte , uno de’più prodi Capitani di quel tempo, (b) fi portò con tut-Tom. xi. re le lue forze, e con quelle de gli Artigiani fui fine di Novem-Ltr. ulte. kre aU’giPedio di AlefTandria, Città allora fuggetta a i Visconti, e per tradimento entrò nel Borgo di Bergolio. Ma andando nella feconda Domenica di Dicembre a Monte Cartello con un corpo di fua gente, fi feontrò con Luchino Visconte mandato da Matteo fuo Padre con quattrocento cavalli in foccorfo d’ AlefTandria. Subito furono le lancie in rerta; gran combattimento fi fece; rimafero feonfitti i Provenzali ; e lo fletto Ugo del Balzo con più di venti ferite perdè ivi la vita. Nel dì 16. di Maggio Manfredi de’Pii prefe la nobil Terra di Carpi colla morte e prigionia (c) Bonìfac.d' alcuni de’Tofabecchi (c), che fe n erano impadroniti. Pofcia de Moranut Francefco dalla Mirandola, Signore allora di Modena, nel dì z8. CRer 7halic' ^ Settembre colla milizia de’Modenefi andò alT attedio di Car- johannes pi* Tanto fecero con danari i fuorufeiti, che Giberto da Corregge Bacino gw nell’andare con gran quantità di cavalli verfo il Brefciano, fi nenj. t!%. Portò colà, e fece levar quell’ attedio. Il perchè Francefco dalli«;-. Italie, la Mirandola trovandoci attorniato da’ nemici, mentre anche i Signori di Saffùolo ad irtanza di Pifferino de’ Bonacoffi gli fà-ceano guerra viva: venne alla rifoluzione di trattar accordo con etto Paflerino Signore di Mantova, e di reftituirgli il dominio di Modena. La concordia fu fatta, e nel dì ultimo di Novembre ritornarono i Bonacoffi in potteflo di querta Città. Furono mandati a’confini i Guelfi, ma con lafciar godere i beni alle loro famiglie. A tutti faceva paura in querti tempi T infaticabil Cane dalla Scala ; ma fpezialmente ne temevano i Brefciani, perchè li teneva in un continuo allarme per le molte Cartella, che rtavano in mano de i lor fuorufeiti Ghibellini, protetti dal me-defimo Cane, e da Paflerino Signor di Mantova. Fatto dunque €onirglio Generale in Brefcia, determinò quel Popolo di dar la figno-