Anno MCCCLXXVIII. 375 rito Bernabò in queft’Anno Valentina fua Figliuola a Pietro Lu-Jìgnano Re di Cipri ( a ) , e nell’ Aprile coll’ accompagnamento (<0 Chronk. di fecento quaranta fei cavalli per Modena e Ferrara la. man- ’ dò a Venezia, da dove fcortata da una {quadra di navi Veneziane arrivò in Cipri. Ma non riufcì ad eili Veneti di ritorre a’Genovefi Famagofta Capitale di quell’Ifola. Loro bensì venne fatto di obbligare a ritirarli Francefco da Carrara , che avea ftretto d’aifedio la Terra di Meftre. Fu in queft’ Anno, correndo il Mefe di Luglio, in Firenze la congiura de’ Ciompi (¿), cioè della più vii Plebe, che faccheggiò e bruciò mol- (b) Gino ti Palagi de’Nobili. Capo d’e/lì fu Silvefìro de Aledici ; maCapponi,jlel poco durò la fua autorità, e fu difperfa quella canaglia. Ampia ciompi,T.18. defcrizione ce ne lafciò Gino Capponi, da me dato alia luce. Ste- R‘r- Tulle. feii la peifima influenza di quefto funeiKflimo Anno anche a Ge-nova. Benché Domenico da Campofregojo Doge di quella Repubbli- [e, Uh. 14. ca tenefle fempre a’ fianchi la Prudenza nel governo fuo, pure il fl genio fempre tumultuofo di que’ Cittadini fi moffe a rumore contra Recitali'/.' di lui, e nel dì 17. di Giugno, in concorrenza di Antoniotto A-dorno (c) fu eletto Doge Niccolò di Guarco, uomo manierofo, ed (c) Georgius amico anche de’Nobili, che per afficurarfi della fua fignoria, rin- clnufnf’j’ ferrò tofto in dure carceri il Campojregofo fuo Predeceffore, e Pie- <■/, Rer. lui. tro di lui Fratello. Anno di Cristo mccclxxix. Indizione 11. di Urbano VI. Papa z. di V e n c e s l A o Re de’ Romani 2. E Rasi, come abbiam detto, dichiarata in favore àe\X Antipapa Clemente Giovanna Regina di Napoli, a ciò animata dal Re di Francia per li motivi politici, ma non Criiliani, che abbiamo accennato di fopra. Però Clemente a fin di confermare nel fuo partito i Napoletani, fi portò per mare a quella Città. (d) Fu accolto dalla Regina colle maggiori dimoftrazioni (A)Clementis d’offequio, come fe foffe flato legittimo Papa; ma non l’intefe ^ così il Popolo, ficcome quello, che per Urbano creduto da eflì R". Italie. vero Papa, e riguardato come compatrioto, nudriva più affetto, J^:°0r^li mirando per lo contrario in Clemente un affaffmo della Chiefa di Tom.xxi. Dio. Fecefi perciò una gran follevazione contra di lui, di ma- Rer-Ilalìe' niera che la Regina Giovanna temendo anche di fe fleffa, il fece A a 4 slog-