Anno MCCCIV. !7 coranto.fi dilatò, che diilruflè Palagi, torri, cale, e fondachi lènza numero. Il Villani parla di più di mille e fettecento caie, rimalle in preda alle fiamme con perdita immenfa di robe e mer-catanzie . Nè mai arrivavano i pazzi Popoli a conofcere i dolci frutti della concordia, gli amari della difcordia. Tentarono po-fcia i fùorufciti di Firenze di l'orprendere la Città, e venuti nel dì 20. di Luglio fino alle Porte con isforzo di molte migliaia di perfone , fi ltudiarono d’entrarvi; ma dal Popolo, che tutto fu in armi, furono non folo refpinti, ma anche {confitti colla perdita di molte perfone. Poco tempo godè la Chiefa di Dio dell’ottimo Papa Biadetto XI. imperciocché foggiornando egli .in Perugia, nel Mele di Luglio del prefente Anno pafsò a miglior vita. ( a ) Intorno al giorno* della fua morte veggo aliai dilcorcli gli Scrittori, fu così ub. 8. c. 80. inafpettata morte attribuita a veleno, dicendoli, che mentre egli ^Ftmtus era. a tavola, venne un giovinetto velato da donna, che a nome /. della BadelTa di Santa Petronilla gli prefentò un bacino d’argen- Rer. Italie, to con de i fichi fiori, che foleano molto piacergli. Ivi era na-feofa la fua morte ; però dopo averne mangiati aliai, cadde tolto infermo di febbre, e in pochi dì fi sbrigò da quella vita. Ferre-to Vicentino , che fa due Scalchi dei Pontefice manipolatori di ' aiTalììnio, fcrive, che ne voce, che quello. Papa volefle confermare la fcomunica contra di lui : cofa, che non fi accorda co i Brevi favorevoli ad elfo Re , rapportati dal Rinaldi (¿) . Se pure ha fondamento la di lui mor- 00 R“yn*“~ te violenta, più verifimile è quanto fcrive Giovanni Villani, cioè .Ecclef che elfa venilìe da qualche Cardinale di depravata cofcienza, giacché non ne mancava in que’ tempi, o perchè egli avea riprovati moltp atti di Papa Bonifazio Vili, o perchè fecondo l’affer-zion di Ferreto fi feoprì, ch’egli volea filTar la fua refidenza in Lombardia , per fottrarli alla tirannia d’alcuni di que’ Porporati, che pcteano a lui fare ciò , che aveano fatto al fuddetto Papa Bonifazio. Quel che intanto è certo, morì quello buon Pontefice in concetto di Santità ; Dio ancora il glorificò dopo morte con varj miracoli, di modo che pochi anni fono, che Benedetto XIII. fommo Pontefice il regiftrò nel catalogo de’Beati, e la fua Vita fi legge fcritta e pubblicata dal Canonico Antonio Scotto di Tri-vigi. Come poi, palFaiTe il Conclave perl’elezion di un Succelfo-re, lo dirò all’Anno lèguente. Nel Mefe di Marzo del prefente di Francia, perchè corlé Tomo Vili. B