XXXII VITA DI di fede, che faceva Arrigo, lo riconobbe, con indicibile allegrezza di tutta la Criftianità , per vero figliuolo della Cattolica Chiefa . Il Re non potè non renderne grazie al Senato per tal opera in fùo beneficio così utilmente preftata : e‘l PARUTA ne riportò molta gloria e commendazione da tutti ; e maggiormente avanzò nel ereditò e nell’amore di Clemente VIII. da cui, prima che e’ partiife di Roma, fu creato Cavaliere. XXXIII. Finito il ferzo anno della fua legazione ritornò in patria e flette quivi lontano dal governo per qualche tempo, riordinando le cofedella famiglia, perla fua lontananza deteriorate alquanto, e ripigliando gli itudj domefiici, per le fue pubbliche occupazioni da molto tempo intermef-iì . In quello mentre effendo fiato eletto Nuncio pontificio in Venezia Monfignore Antonmaria Graziani, Vefcovo di Amelia, notiffimo al mondo erudito per le fue belle opere (a) che fono alle fiampe ; giunto che fu 159^ a Venezia , adi V. aprile dell’anno M. D. LXXXXVI. fu Habilito il fuo ingreffo, e giufta il folito furono deputati dalla Signoria feffanta Senatori ad incontrare efso Nuncio, che nelle fue Lettere , fcritte in tempo della fua Nunciatura, e che in due volumi in foglio fono prefso di me mano-fcritte, dice che capo di effi Senatori era il PARUTA, già Ambafciato-re in Roma, come Cavaliere „ il quale con ragionamento pieno d’ hono-„ re e di riverenza verfo Noftro Signore , & amorevole anco verfo la per-3) fona mia , efpofe la commiifione del Principe . Havendo io con quelle 3, parole, che feppi meglio accommodare , refo gratiea Sua Serenità di que-,, ito humaniffimo officio, e foggiunto, che farebbe anco più accettoaNo-,, ftro Signore per efsere fiato efpolto da perfona tanto conofciuta, 6: tan-3, to amata da fua Beatitudine, apprefso la quale havea lafciati tanti fag-„ gi della fua molta virtù , e hontà, ec. „ Lo ftefso Prelato rìferifee, che il dì XXVIIII. di maggio dell’anno medefimo efsendo arrivato a Venezia Gianfrancefco Aldobrandini , nipote di Clemente Vili, fu incontrato all’ ifola di san Secondo da XXX. Senatori, alla telta de’quali era il Cavalief PARUTA, e che da eifi fu accompagnato fino al palazzo Cornaro in san Paolo, dove fu fplendidamcnte alloggiato. XXXIIII. Ma 1’ anno medefimo portò nella fua famiglia una dignità, che ancora non v’ era fiata, e che, dopo quella del Doge, è la fuprema che la Repubblica a’ benemeriti cittadini difpenfi, cioè quella di Procuratore di san Marco, della quale reftò fregiato adi XXVII. dicembre nell’ anno fuo cinquan-tefimofeíto. Il Crafiò (b) molto bene racchiude e ordinatamente in poche parole le principali cariche da lui confeguite : Continentis Sapiens creatus , in Sena-torum numemm Icilus , fìnibus terminandis Cadubrii legatus , Erixiae PraefeElus re-nunciatus , ad Pontificem Maximum Orator miffus, ita cm.nes optimi civis, jujli judiéis , facundmatque prudentis viri números implevit, ut annos VI. & L. natusfere cunBis ( c) fuffragiis D. Marci Procurato? ficret. Egli fino dal fecondo giorno di gennajo dell’anno M. D. LXXXXVI. era fiato creato Governatore dell’ entrate; e , tuttoché detto Proccuratore, continuò in quel magiftrato ; nonef-fendone ufeito prima del marzo del M. D. LXXXXVII. 1 597 XXXV. Nè quefti fur gli ultimi degli onori a lui difpenfati . La patria ____fi (a) I. Di cafibut ¡¡fufirbtm virorum : II. Vii a Cardinalis Commendoni : III. De belli Cyprio , ec. ( b ) FJog. Ven. loc. tir. (c ) Nella prima ballottazione ebbe 1208, voti favorevoli, 225. contrari,- e in riballotta< zioue 921. favorevoli, 396. contrari. ( a ) Alile».