della Marina Militare. 383 « I marinari, raccomandata l’anima a Dio, rientrarono i remi, alzarono gli artimoni, stabilirono i timoni di fortuna, sciolsero le vele, ed ai timoni andarono i migliori uomini di bordo. « Il mare ingrossava, smontò i timoni alla galea capitana ; ma coll’ aiuto di Santa Maria, i timoni furono ricuperati, le vele ammainate, chiusi i boccaporti...... I marinari diedero fuori un po' di cotone, tesarono le pògge e gli alabasso, raddrizzarono i bragotti, cazzarono gli ostini, posero un tiomo di guardia alle drizze ; tutta la notte le galee stettero sull’ orza ed imbarcarono molti colpi di mare. La pioggia alternavasi colla foschìa. » La descrizione d’una sciroccata d’autunno è perfetta. « . . . . Nella diana, il mare calò; il ventò saltò alla tramontana ; s’alzarono le antenne che prima erano a mez-z’ albero ; si consentirono gli ostini e gli alabasso. Ed a mezzogiorno s’avvistò Capraia, dove si diè fondo presso al castello. » In Alghero, porto catalano, eran 3 navi corsare ; non quelle da Niño ricercate; bensì altre; pare dunque che i torbidi guerreschi ne avessero a dismisura accresciuto il numero. Il capitano aragonese che governava la terra pregò Pero Niño di lasciar tranquilli i corsari, « siccome quelli che soli facevano la buona guardia ai porti e li provvedevano di. vettovaglie. » Salvo il ricupero d’una nave di Siviglia nel porto di,Oristano, la crociera di Pero Niño in Sardegna non diè frutto. Eccolo dunque veleggiare a Tunisi, assalir nottetempo una goletta moresca ed impadronirsene, poi tornare a Cartagena. Quivi l’aspettava novella missione del Re; quella cioè d’armare 3 galee a Santander, di scortare 40 cocche comandate da Ruiz d’Avendaño e di ¡cortar quell’ armata ai danni del re d’Inghilterra in soccorso al re di Francia. Pero Niño mal. accomodandosi della compagnia dell A vendano, risalì costa costa il golfo di Guascogna, predando navi e dando il sacco alle ville lungo la Gironda allora tenuta dal re inglese. Carico di prèda ancorò alla Roccella : poi a Brest dove incontrò Ruiz d’Avendaño colle sue navi.