212 Storia generale dell’ Egitto anche con i Saraceni mediterranei. È indubbio die i Cinesi usassero la calamita ponendone un pezzo dentro una cannuccia messa a galleggiare in una scodella d’acqua: e così comparve, adoperata in codesto modo, la calamita in Mediterraneo : tale ce la dipinge messer Guyot nativo di Provins nel 1180, il quale è assai probabile venne a conoscenza della qualità della pierre laide et brunette — intendeva la calamita — per via degli Arabo-Ispani consueti a trafficare in Provenza. Ancor tuttodì il punto settentrionale della rosa dei venti è indicato col giglio, araldico, fiore emblematico della casa di Francia. Pure, se l’introduzione della calamita fra noi latini è cosa francese, nostro li' è il perfezionamento. M’induce a crederlo il nome di bossolo o bussola dato al compasso di rotta che i francesi hanno trasferito nel proprio idioma variandolo poco in boussole; ed il nostro bossolo passa anche in Atlantico; perchè regolare la bussola dicesi in inglese lo box thè compass. È fuor di quistione che la rosa dei venti è di origine antichissima e greco-latina : cinese e poscia araba e poi francese la introduzione della calamita per regolare la rotta delle navi : ed italiana infine la completazione dello istrumento e la sua riduzione a quello che ora è. Sebbene prove documentate manchino, è tradizione comune che Flavio — altri dice Giovanni — Gioia, amalfitano, nel 1302, fosse l’inventore della bussola; certo è da quel tempo che 1’ uso della bussola si fa generale, quantunque Jacopo da Vitry, vescovo di Tolemaida, fino dal 1219 accenni all’uso della calamita sulle navi europee. I nocchieri con la bussola, con le carte, co' portolani, col piombino, con una stregua di computo del cammino della quale memoria non c’ è giunta, dirigevano le navi da un luogo all’ altro, profittando ne’ luoghi a loro poco noti del-l’ausilio di piloti pratici. In tempo buono le galee aprivano al vento le vele trine. In tempo forzato alberavano vele quadre tagliate come quelle delle presenti lance da guerra; eran basse, amurate a piè d’albero. Chiamavansi trevi o bastardi. Con esse correvano in fìl di ruota o prueggiavano mettendosi alla