482 Storia generale « L’armata è composta di 300 rais o capitani padroni ognuno dell’ equipaggio della propria nave ; ogni galera ha un cannone di corsia con la dotazione di 50 ad 80 palle, e 4 cannoni minori con 20 cariche per ognuno. Gli stipendi sono alti e pagati con somma regolarità. Le maone sono le barche da trasporto delle munizioni. » La positura eccentrica del Peñón de Velez che non dista da Malaga che d’ un centinaio di miglia, consigliò re Filippo a mandare ad espugnarla Don Garzia di Toledo, »viceré di Catalogna, il quale veleggiò nella primavera del 1564 alla conquista del castello moresco con una squadra composta della guardia di Spagna, d’una divisione pontificia, d’una maltese e d’una dell’ordine marittimo toscano di Santo Stefano. Il castello non offri lunga resistenza; e la presa della terra fu fatta risuonare molto alto dai gazzettieri del tempo : è quella che gli storici nostri chiamano 1’ impresa del Pignone, e che, fino ad un certo punto, segnò un avviamento verso cose migliori. Se dessa sollevò gli spiriti nell’Occidente, ebbe anche un’ eco in Oriente, ove sembrò maggior cosa di quanto fosse sostanzialmente. La sultana Mirmah figlia di Solimano e che esercitava grande influenza sopra il padre, perorò la causa di una guerra a fondo contro i Cavalieri di Malta. L’occasione non mancava, perchè una nave turca carica di merci destinate aiV harem di Solimano era stata catturata da certe galere maltesi nell’acque di Zante. Al primo d’aprile del 1565 i Turchi salparono da Costantinopoli per Malta sotto il comando del Capoudan-bascià Piale. Le schiere da sbarco erano governate dal vecchio se-raschiere Mustafa-bascià e secondo nel comando era Dragut. L’armata andò a rinfrescare a Modone; consisteva in 130 galere, 8 maone, 3 caramussali e 11 grosse navi. Ali Portuk settuagenario sangiacco di Rodi giunse al convegno con altre 10 galere, Salik sangiacco di Metellino (figlio del famoso Salik beglerbeg d’Algeri) con 2 e 17 fuste. Malta, un tempo Melita, ricordata negli Atti degli Apostoli pel naufragio di S. Paolo, poi nella spartizione del-l’impero Romano a vicenda terra di Greci, d’Arabi, di Normanni, d’Alamanno Costa genovese, di Angioini, di