62 Storia generale ciava a doventar paurosa vicina a molte città greco-italiche, che non potevano far a meno di scorgere in lei l’amica secolare dell’odiata Cartagine. Questa nel periodo più fiero delle contese fra i somophi-lacli, mirabilmente valendosi dell’opportunità che i nuovi eventi politici le offrivano, decréto guerra a Siracusa la quale, dopo lotte interne fra i partiti aristocratico e democratico, subiva la dittatura d’un venturiero italiota, Agatocle. Questo illustre capitano, nato d’umil gente reggiana, arruolatosi mercenario nell’ esercito siracusano, ingegnosissimo, punto scrupoloso, fu l’uomo del suo tempo. Coevo di Alessandro e de’ suoi luogotenenti or diventati re in nome del filo della spada, non è a maravigliare se concepì arditi disegni militari ; e quando Amilcare generale di Cartagine fu sbarcato e strinse d’assedio Siracusa bloccandone il porto, Agatocle preferì alla difensiva una controoffensiva di sommo ardimento; lasciò che i paduli dell’Anapo o le armi della città decimassero gl’invasori e con 12,000 uomini imbarcati nel porto marmoreo siracusano sopra sessanta triere sferrò per il lido africano. Non imbarcò cavalli, ma selle e morsi, giusto come Nicia, Lamaco ed Alcibiade nella campagna d’Atene contro Siracusa; l’Africa cavalli ne conteneva ,a josa. Perseguito, ma non raggiunto dalle grosse quinqueremi puniche meno maneggevoli delle triere, prese terra a Tunisi, incendiò l’armata propria e si diede a taglieggiare la campagna a Cartagine circostante ; la terra cartaginese non era giammai stata calpestata da piede nemico. Non v’eran fortificazioni; grassa era la campagna, ricche le ville, nemmeno murate molte- città. Quattro anni rimase Agatocle in Africa disastrandola. Ciò nulla meno, Cartagine continuò a combattere in Sicilia ; tornatovi il tiranno, ma questa volta fuggiasco, rincuorati i Siracusani, vinti in mare i nemici, assodato il proprio dominio assoluto sopra Siracusa, egli approntava una nuova e gigantesca spedizione contro Cartagine, quando la morte lo colse in seguito a troppo lauto banchetto. Dionigi, Dione, Timoleone ed Agatocle a vicenda tiranni di Siracusa furono coloro che addestrando alle armi ed al