della Marina Militare. 265 apparenza di numero; scompartì la squadra in due stuoli, dispose che il principale investisse nel fianco la colonna in cammino, il secondario vogasse verso la terra strisciando tra la costa e la coda della lunga fila di navi collegate. La manovra riuscì così bene che alla luce dell’ alba 15 galee pisane erano investite a terra ed ivi incendiate, 54 galee erano preda di Lauria, e sole 18 genovesi scampavano fuggendo. Consegnate le prede ai due vice almiranti d’Aragona Ramon Marquet e Berengario Mallol, giunti in buon punto a battaglia finita, sgozzati molti de’ prigionieri la cui custodia era fastidiosa, Ruggero mosse alla volta del golfo di Rosas ove sorprese un campo francese protetto da un ultimo stuolo di 25 galee. A Rosas non potevano ancor nulla sapere della maravigliosa battaglia notturna. Ruggero fu dai francesi tolto per un amico, e l’inganno costò loro la squadra. In due mesi dunque l’Almirante fed i suoi due luogotenenti catalani avevano distrutte o prese 110 galee al nemico, cui ne rimanevano 32 computandovi anche le 18 genovesi sfuggite. 11 dominio del mare era assicurato ai Siculo-Catalani, cosicché alle belle fazioni assolutamente marittime tennero dietro la espugnazione di Rosas ed il sacco di Maiorca. L’ anno 1285 si chiuse col ritorno (di pieno inverno) dell’ armata siciliana in Messina. Due anni dopo toccò a Ruggero percuotere i Napoletani come aveva percosso i Francesi. L’Almirante angioino Narzone al 1° del maggio aveva sorpreso Agosta mentre Ruggero era in Catalogna. Questi tornò a casa, armò in Messina, ricuperò Agosta, inseguì Narzone, lo raggiunse a Castellammare di Napoli il 23 giugno, ve lo sconfisse pigliandogli 44 galee, e vendè a danaro contante una tregua di due anni al re di Napoli. Tutte queste segnalate vittorie opera di Siciliani e di Catalani avevano creato in Sicilia una scuola di marinari espertissimi. Il genio di Ruggero Lauria aveva contribuito a render tremendi i suoi stuoli di navi sempre meno numerosi degli avversarli. Non va dimenticata però la diversità del reclutamento dell’armata catalano-sicula e dell’angioina. La prima mi appare composta d’elementi molto più saldi e compatti. Nel