26-2 Storia generale delle galee cominciarono a gridare : Signor Re, fateci il segno della croce, impartiteci la benedizione e comandate l’assalto cliè già il nemico è nostro. Ed allora monsignor Re levò gli occhi al cielo e disse: Siate benedetto, Padre' e Signore, per averci concesso in signoria gente di spirito tanto elevato ! Difendetela, guardatela dal male e vi piaccia darle vittoria. E su ciò fece sopra di loro il segno della croce, li benedisse e li raccomandò a Dio, scendendo con suo figlio l’amiraglio dalla scala di bordo. E non appena ebbe posto il re d’Aragona piede a terra, le galee armarono i remi, mentre l’armata del re Carlo non aveva ancor passato la Coda di Volpe; cosicché le 22 galee pensarono di darle addosso; e siccome il vento era in poppa allargarono le vele ed a vela e remi poggiarono sulla squadra del re Carlo che faceva rombo per Nicotera. Giunti al golfo di questo nome questa si riunì in gruppo ed i capitani dissero : Oh ! vedete le 22 galee del signor re d’Aragona ? Che faremo ? Risposero i Napoletani che temevano molto che i Provenzali li abbandonassero; i Genovesi ed i Pisani si apparecchiavano alla battaglia. Se or mi domandate quante galee c’ erano di queste varie genti, vi dirò che ce n’ erano 30 provenzali bene armate e spalmate, e poi 15 genovesi, 10 pisane, 45 di Napoli senza contar le barche e i legni armati che eran tutti del principato di Calabria. Che vi dirò ? Che appena l’armata di re Carlo fu al traverso di Nicotera, disalberò e si mise in ordine di battaglia. Già le 22 galee catalane erano a tiro di balestra quando disalberando ancor esse fecero armi in coverta, piantarono sulla capitana lo stendardo dell’Almirante e legando una galea con l’altra (safranellaren la una galea ab laltra, secondo il testo catalano) di sorta che tutte riunite in battaglia serrata incominciarono a vogare contro l’armata del re Carlo. I marinari di questa non potevano supporre che a quelle 22 galee bastasse l’animo di combattere; pur vedendo che lavoravano per davvero, le 10 galee pisane uscirono di linea, strinsero il vento, altrettanto fecero genovesi e provenzali poiché le loro galee erano leggiere e bene armate. Ciò visto le 45 galee e i legni armati si buttarono alla spiaggia di Nicotera. Ma furono