152 7 jlfttfptHgt- Mt perì ad ogni rispetto V amicitia di Francia. Efercìt» Imperiale verf* ^oma{ e minaccia dipajfare in Tcfcana allettar» da' Senefi. Viftetiani mandane per ajjic tirar lo fiate del Papa, e de' Fìt-rtntini , 442 DELL’ HISTORIA d’armi predata commodità di negotiare la pace universale con ficurtà, & fatisfattione di tutti : che era quel vero oggetto, per il quale s havevano prele l’armi. Ma avanti d’ogni altro rifpetto anteponevano con fermiamo proposto l'amicitia di Francia; onde vedendo che ’1 Rè non predava 1’ orecchie volentieri a tali ragionamenti, non peniarono piti oltre a queda pratica. Ma proponendo il Rè, che s haveffe a rinovare la guerra col ritornare con gli efferati, & con Tarmate all’imprefa di Napoli, il Senato laudando 1’ armari!, dimodrò che a quedo tempo non fi poteva volgere in quella parte T armi con buon frutto, poiché per 1’alienatione del Pontefice dalla lega, & per la reftitutione fatta delle terre già acquiftate, s era perduta la riputatione, & la gratia del popolo . Però ricordava, effer per allhorapiù ficuro ; & utile partito ridurli alla difefa de gli dati di Lombardia, quando pro-cedeffe l’accordo; & quando altrimenti, non abbandonare la difefa dello dato della Chiefa, & de’Fiorentini ; poiché 1’ oppreilione di quedi conveniva alle cofe della lega ancora apportare non poco pregiudicio . Ma f effercito imperiale dopò l’accordo feguito in Roma, benche da Celare Ferramofca gli foffe portato l’ordine di dovere fermarfi , nondimeno nell’ideffo tempo, ò non volendo , ò non potendo Borbone ritenerlo r fi mof-fe per paffare in Romagna, & podo il campo fotto la terra di Cottignuola, la ottenne per accordo. Si drizzò poi verfo Furli ; ma tenendo il camino di Meldola, diede fegni di volere per la via di Val d’Arno paffare 1’Alpi, & entrare in Tofcana, fperando, con le commodità, che da i Senefi gli erano offerte, di poter ridorarfi , & foccorrere al grandilfimo bifogno, che havevano, di vettovaglie. Per la qual cofa il Senato Vinetiano, feguendo la deliberatione già fatta in tale accidente , commifeal Duca d’Urbino, che lafciate alla difefa dello dato loro quelle genti, che a lui pareffe, col rimanente dell’effercito paffaffe innanzi per favorire, &afficurare le cofe della Chiefa, & de’Fiorentini, & opporfi a tutti i difegni