Storia generale della disfatta degli Antoniani, non prima pertanto della decima ora del giorno. La giornata che pigliò nome dal promontorio d’Azio e che nella storia della umanità ha valore preponderante, perchè mutò l’ordinamento politico dell’ Europa incivilita di quel tempo, non fu oltremodo sanguinosa, Yi morirono 5 mila Antoniani, vi furono catturate in battaglia 30 navi, le non fuggite s’arresero, e l’esercito nella notte seguente le imitò. La campagna era virtualmente finita; cominciata nello scorcio di luglio, terminò nel settembre. Antonio, esperto condottiero d’eserciti e di cose navali buon intenditore, vi commise 1’ errore precipuo di scostarsi dalla sua base di rifornimento e di trarre a guerra grossa e contro un rivale preparato agli eventi e fornito di tutto punto, naviglio disadatto e male armato. D’onde la conseguenza inevitabile del blocco ; volle uscirne e raggiunse lo scopo ; ma col sacrifìcio d’una parte dell’armata e di tutto l’esercito già scosso dalle diserzioni. Pure Ottaviano, a malgrado della rumorosa vittoria, non osò andarlo a rincorrere in Alessandria e mandò l’armata a Samo a svernarvi per impedire che Antonio non si armasse a nuovo valendosi dei Greci d’Asia. Poi, assicuratosi della tranquillità dell’Egeo, alla primavera dell’anno 80 salpò per Alessandria dove Antonio si uccise. Ottaviano rimasto cosi assoluto arbitro del mondo Romano, non andò molto che ne accettasse la offertagli padronanza. Inaugurò sotto nome di Augusto la serie degl’imperatori romani. Agrippa suo genero, più eccelso marinaro per cagione della guerra contro Pompeo che per la campagna d’Azio, ordinò la marina del nuovo impero su basi permanenti istituendo un’armata che assicurasse la vita e le sostanze dalla manomissione dei pirati o dei nemici esteriori. D’allora in poi Capo Miseno e Brindisi furono i due principali porti di stazione e di sverno della squadra imperiale che ebbe i suoi quadri come già l’esercito aveva fino dai tempi di Caio Mario. Ravenna fu stazione minore sulla costa italiana e pari ad essa Aquileia ; ambedue intendevano a mettere un freno ai pirati liburni. Frejus e Boulogne, le due stazioni dell’armata deputate ad infrenare moti e no-