174 Storia generale APPENDICE AL CAPITOLO VII. ('Uh' ONICON . 1 MALPIIITAN( M DALLE ANtlQUITATES ITALIOAh: DEL MURATORI (Traduzione di Antonio Morosi). Capitolo I. Nel tempo in cui il grande imperatore Costantino fabbricò di nuovo, mossovi da celeste visione, la città di Costantinopoli, si diè ad invitare tutti i popoli dei Romani alla nuova Roma; questa è Costantinopoli che anticamente si chiamava Bisanzio. Perciò molti patrizi di gente romana, si affrettarono di andare a Costantinopoli e salirono sulle navi con tutti i loro averi e coi servi, lasciate le proprie, andarono alle nuove case che, si diceva, l’imperatore Costantino aveva loro promesso. Questo imperatore, però, morì nelle regioni della Persia nel-T anno dell’ Incarnazione del Signore 339. Avvicinatisi intanto alle regioni della Sclavonia, si scatenò loro addosso una gagliarda tempesta, e disperse qua e là le navi, due di esse soltanto naufragarono, gli uomini di quelle con le mogli e coi propri servi nudi e miseri sfuggirono alla morte e si salvarono in un luogo che si chiama Ragusia. Al quale tostochè furono pervenuti si raccomandarono agli abitanti dicendo: Noi siamo patrizi romani e una fierissima tempesta qui ci gettò naufraghi. Vi preghiamo dunque umilmente che ci concediate un po’ di posto in questa terra nella quale con voi possiamo abitare. A questi gli abitanti del luogo rispondendo, dissero pacificamente: Noi siamo pronti ad accogliervi. Così la provincia, quantunque non sia ampia e dilettevole, però a noi è sufficiente, pure basti per voi e per noi. Oltre a ciò i sollievi e le spese sai-anno sufficientemente iscritti per le vostre mogli e i servi. Udito ciò si allogarono quegli uomini, abitando pet molti anni assieme a loro. Pertanto i Ragusii vedendo di mal’ occhio i Romani, dimenticatisi delle antiche promesse e accoglienze, cominciarono ad opprimerli e ad odiarli. Ma i Romani ciò considerando, pensarono di abbandonare Ragusia dalla parte del mare e cercare altre regioni. Ed essi tolte di nascosto le navi dei Ragusii, vi salirono con tutti i servi e le proprie sostanze. E navigando verso le regioni dell’Italia, approda-