458 Storia generale tona, di veliere. Le galere dipendevano dal Generale delle galere di Francia; il cui arsenale era in Marsiglia. In ponente i re di Francia, da Carlo VII in poi, nominarono un amiraglio soprintendente del commercio e della navigazione, ufficiale amministrativo e militare ad un tempo, che sceglieva i comandanti delle tre squadre di Guienna, di Normandia e di Brettagna, ed i singoli capitani e luogotenenti mantenuti dal Re con patti di paghe ed emolumenti particolari ad ognuno ; piuttostochè una marina regolare era una specie di riserva navale. Ma di codesti capitani e luogotenenti le città della costa non difettavano. Altrove ho detto delle geste di corsari ca-stigliani e francesi sulle costiere Britanniche. 11 dogma politico dei Valois del primo ramo fu per lungo tempo 1’ alleanza perenne della corona francese con quelle di Castiglia e di Scozia, allo scopo di tenere in freno le ambizioni britanniche cupide della sponda continentale della Manica. Una vita marittima intensa nei luoghi littoranei della Normandia è provata ad esuberanza dall’ impresa delle Canarie condotta a buon punto dai Béthencourt e narrata dal prezioso Canarien. Quanto valesse sotto il risguardo marittimo la Normandia lo comprese Francesco I costruttore del porto di Hàvre, che diventò il centro dell’armamento del reame nel mare Oceano; Rouen, Blavet e Brouage furono gli arsenali secondari. La regione che dava il maggior contingente alla marina era sempre però la Normandia; il luogo per eccellenza Dieppe. Fino dal tempo antico i marinari di Dieppe s’eran dati alla pesca d’altura, sottraendosi al monopolio dell’IIansa, industria ch’esercitano con lauto guadagno anche oggidì. La piccola città normanna vi si era arricchita tanto che Ango (un semplice armatore) osò per conto suo (1530) bloccare Lisbona con la propria squadra ed obbligare il Re a restituirgli la maltolta nave. E da Dieppe che il nostro Giovanni da Ver-razzano salpò (1523) con due navi armate in guerra per cercare le terre nuove di Ponente. Molte traversie ridussero alla sola Delfina il bell’armamento; è da Dieppe che Giovanni scrisse la famosa lettera al suo Re dove gli riferisce quanto ha scoperto, lettera la cui autenticità fu negata, ma