316 Storia generale clitati a danno dell’ Hansa dalla Danimarca. Però se la borghesia germanica dimostrò più squisito tatto politico, rimane assolutamente il merito, alla Repubblica ligure di essere stata assai più umanamente utile al mondo suo contemporaneo; perchè, mentre la severa colleganza anseatica volge tutte l’energie al commercio e fa convergere ogni sua forza alla conservazione del monopolio, sì che l’Hansa non esercita che scarsissima influenza intellettuale, Genova anche per via delle sue fazioni intestine, anche per via degli esili cui soggiacciono alcuni suoi cittadini si espande in Oriente ed in Occidente e porta seco la tradizione classica marinaresca imparata a Costantinopoli, in Francia ed in Inghilterra. Questa meravigliosa espansione genovese al di là dei limiti invero molto angusti della repubblica ligure, è fatto notevolissimo del XIV secolo. Nell’istesso modo per cui l’Inghilterra oggi primeggia sul mare, non tanto per il bell’ ordinamento delle sue armate belligere quanto per il naviglio mercantile e per V azione personale di molti cittadini inglesi all’estero, così Genova nel XIV secolo esercitò un’ altissima influenza sull’ Oceano e sul Mediterraneo. Vuoi per cagione della smodata fecondità della stirpe, vuoi per cagione delle contese intestine, vuoi per la povertà della terra, Genova diede l’esempio della emigrazione al paro d’un’Atene o d’una Corinto medioevale. Qual fosse la fecondità nelle famiglie, l’ho dimostrato antecedentemente col ruolo della galea San Matteo. Gli Spinola, i Grimaldi, i Negrone, i Della Volta vantavano prosapia ugualmente numerosa. Nè Genova accontentavasi di popolare le sue colonie antiche e quelle che aveva a Pisa, carpito ; i Genovesi spesso s’ acconciavano a soldo di forastieri. Così nel 1317 Emanuele Pessagno con regolare contratto diveniva Almirante Mòr di Dionigi re di Portogallo; e questa carica rimase ereditaria nella casata dei Pessagno per circa 200 anni. Era stipulato nei patti che 1’ almirante tenesse seco venti, sabedores de mar genovesi per comandare le galee e le navi del re. Lo stipendio era di 3000 lire portoghesi annue; ma era convenuto che i Pessagno potessero esercitare anche la mercatura e l’arma-