470 Storia generale nel porto il D’ Oria e dopo non pochi consigli di guerra fu deciso che si andasse ad espugnare la Prevesa. Barbarossa appena intese del disegnato assedio lasciò il 10 dell’agosto quello della Canea allora intrapreso; e spalmato a Scio, e rifattosi di viveri e di munizioni mosse con 94 galere e 66 legni minori. Molto maggiori erano sulla costa le forze guidate dal D’Oria che raggiunte a Corfù (3 settembre) le veneziane e le pontificie governava ora 144 galere, 51 navi, 59,000 uomini, 2594 cannoni. Mancavano pur tuttavia al contingente dell’impero ancora 41 galere delle 82 pattuite; nuovo soggetto fu questo di diffidenze dei Veneziani, e novello motivo di rimproveri di Vincenzo Cappello procurato!’ di San Marco, cioè capitano supremo dei Veneziani, al D’ Oria, Barbarossa nel frattempo s’era racchiuso nel golfo d’Arta con gioia ineffabile de’ collegati che or consideravano preda sicura quella magnifica armata del Capoudan bascià, Ineffabile ma irragionevole ; perchè, se Barbarossa era nella precisa situazione logistica di Antonio prima della giornata d’Azio, ei non aveva a temere le diserzioni del suo campo ; e se ad Antonio dovette premere d’ uscire dal bertavello, non così a Barbarossa in favor del quale pugnavano il dissidio fra D’Oria e Cappello, la stagione inoltrata (s’era già al mezzo settembre) e l’astuzia squisita che pare gli consigliasse d’ aprire col marchese del Vasto certe trattative per andare agli stipendi dell’imperatore Carlo V ed abbandonare JSolimano. Certo Barbarossa non aveva volontà di combattere; nè D’Oria era mica più ardente e con ragione. Tutta l’Europa accusò poscia il savio marinaro genovese di pochezza d’animo. Ma quando penso che egli coll’assalire Barbarossa avrebbe imitato perfettamente i generali di Serse a Sala-mina. e che Barbarossa valeva Temistocle, non so schierarmi coi numerosi scrittori cinquecentisti d’ opuscoli (ce n’ è un mucchio) i quali coprirono di contumelie 1’ amira-glio. Questi propose agli alleati d’ andare tutti insieme a tentare alcune terre di Morea; Cappello ed il patriarca di Aquileia, capitano de’Pontifici, non consentirono; volevano s’assaltasse Barbarossa alla Prevesa. D’ Oria (penso avesse