della Marina Militare. 473 terraneo con tanta baldanza che nel 1540 Drag-ut fu pigliato da Giannettino D’Oria alla Girolata in Corsica. E per ridurre praticabile il Mar Tirreno fu giuocoforza Andrea D’Oria ripetesse la strategia adoperata da Pompeo quando purgò il mar occidentale dai pirati. A portar a buon fine la cosa era però necessario scovar da Algeri que’ tremendi corsari della scuola di Barbarossa, luogotenente di lui, che di viceré o beglerbeg d’Algeri godeva gli onori e gli emolumenti. Or dirò qualche cosa di questo prode ed acuto marinaro, rivale di D’ Oria e da lui non mai vinto. Aroudji ed Ariadèno Barbarossa fratelli nacquero d’umile stirpe, di greca nazione, in Metellino e furono allevati nella fede musulmana. Figli di soldato, giovinetti si diedero a corseggiare. Arrise loro fortuna, acquistarono ricchezza e con essa clientela. Aroudji maggior fratello capitò in Algeri divisa da guerra fraterna di due principi. Aiutò l’uno a sloggiar l’altro, poi strangolò il protetto. Ma assalito dal marchese di Comares e dall’ amiraglio Francesco deVera spagnuoli spediti a pacificar la contrada, quantunque riuscisse a respingerli, perì vittima d’una sommossa dei sudditi insofferenti del suo giogo ferocissimo aiutati dal Comares. (1518). Le milizie algerine a lui fedeli elessero a capo il fratello Ariadeno. Questi costruì il famoso molo d’Algeri che munì di splendide artiglierie. Amico e protettore di tutti i valenti corsari seppe avvincerli al cafro della propria fortuna con squisita scaltrezza. Usava dire i leoncini dovenlano leoni ed i figli di corsari indirizzava all’ arte di mare. Parlò varie lingue, fu esimio artigliere e riformatore dellè bocche da fuoco di box'do, giudice acuto d’architettura navale. Arricchitosi, fattosi capo di molta gente, abile ed ardito, buon favellatore e cortigiano fine, si recò a Costantinopoli appo Solimano il Magnifico, portatore di doni preziosi e sollecitatore di appoggio pel suo disegno dominante di render la costa barbaresca paurosa alla cristiana repubblica. Solimano gli diè ascolto e lo nominò Capoudan bascià. Non ebbe a pentirsene davvero. Vigorosissimo, ebbe la somma ventura di eccezionale prolungazione di gioventù. Ottan-