138 Storia generale molestato nel Bosforo sotto le mura di Costantinopoli. Ma la città si difese sì fortemente che l’armata Araba ebbe a patire immenso disastro. Solimano ne morì di crepacuore. E notevole che questa campagna, che terminò sì cotanto sfavorevolmente per gli assalitori, fu aperta mentre Costantinopoli era dilaniata dall’anarchia, il che vale a provare qual somma di forze vive si contenessero nell’ Impero orientale a mio parere da molti storici calunniato. Le armate che nel VII ed Vili secolo si contesero il primato mediterraneo erano ordinate all’ istesso modo e componevansi di materiali compagni. Il popolo Arabo uso alle navigazioni oceaniche sotta vela, affacciatosi sul Mediterraneo dove il botro ed il sambuh, classiche navi dei suoi porti, non sarebbero stati opportuni, compose le sue squadre di navi modellate sulle nemiche, le armò allo stesso modo e le manovrò alla bizantina. Ho detto che fu comune in entrambi i popoli l’uso del fuoco greco, ed ho accennato che gli Arabi erano in consuetudinari rapporti con i Cinesi già possessori del meccanico miscuglio che è la polvere da sparo, i quali Cinesi, sommi artificieri, sebbene conoscessero gli effetti della polvere accesa in vasi chiusi, la usavano solamente come materia incendiaria. Propendo dunque a credere che dagli Arabi per mezzo del trasfuga Callinico la ricetta del cosidetto fuoco greco, passasse ai Greci, e che questi ne applicassero subito l’uso a scopo di guerra marittima, ciò che gli Arabi non fecero che più tardi. Nell' appendice a questo capitolo si dichiara che al IX secolo i Bizantini conoscevano la composizione della polvere da sparo. Chiedo licenza di negare ricisamente che il fuoco greco fosse, come in molti scrittori antichi si dice, cagione unica e solenne delle vittorie bizantine, perchè se il trionfo fosse dipeso da un’arma o da un ingegno bellico, dovrebbe aver coronato gli stendardi greci non solo a Rodi e sotto le mura di Costantinopoli, ma a Cartagine e lungo le costiere di Mauritania. E più prudente il credere che altre cagioni d’indole morale accordassero la vittoria ai Musulmani; e ricordo che l’impero nelle remote provincie sue non era amato ; e nemmeno stimato, in parte per via della rapacità