della Marina Militare. a cercare lo scampo in una vittoria segnalata : e vi si dispose con 300 navi. Ottaviano or ne rassegnava circa lo stesso numero. * Nel frattempo Agrippa aveva inventato una mano ili. ferro che dalle sue grosse navi si potesse con la miglior convenienza lanciar sul nemico. Come noi oggi buttiamo dalla riva in tempo forzato (e con cannoncini speciali) ad una nave pericolante una sagola, per la quale poi si manda a bordo di essa un falso braccio od un’orziera da rimorchio con cui si stabilisce un va e vieni, così Agrippa disegnò di adoperare le catapulte delle sue torri per sfrombolar sul nemico un’asta fasciata di metallo e che all’estremità avesse una mano di ferro. Nella battaglia di Nauloco, l’ultima della guerra, Agrippa col suo novello ingegno di guerra riuscì a ghermire molte navi al nemico; questi, ignaro dell’invenzione, e non preparatosi a tagliare il cavo che guerniva l’altra estremità della mano di ferro, non trovò altro schermo che sciare indietro per disciogliersi, ma il corvo lanciato a distanza fu per i Pompeiani cagione dell’istesso danno patito dai Cartaginesi nell’ acque istesse di Milazzo due secoli innanzi. A Nauloco — che sorgeva presso a Torre di Faro -Agrippa perse tre navi. Pompeo ne ebbe ventotto affondate, il rimanente delle 300 (meno dieci scelte che fuggi-, rono secolui) s’arrese o fu arso sulla spiaggia. I difetti del naviglio, cui un cumulo di circostanze aveva procurato un trionfo, non potevano sfuggire ad Agrippa allora nel fiore della giovinezza — era nato nel 64. Quelle navi a torri or fisse, or posticce che mal resistevano a vento ed a flutto conveniva mutarle. Molto egli era si lodato delle liburne ; e nei preparativi che occorsero dal 36 al 31 in vista di una inevitabile collisione tra Ottaviano ed Antonio, Yipsanio Agrippa aveva curata la costruzione di un’armata di leggere liburne da contrapporre alle asiatiche pesanti e sovraccariche. L’anno 31 ci riconduce ad una di quelle periodiche lotte fra l’Oriente mediterraneo e l’Occidente, delle quali ho narrato alcune delle vicende ne’ secoli: più innanzi altre ne