280 Storia generale Egitto. Fecero macchine, alzaron castelli, rizzarono scale, andarono, tornarono, salirono, discesero, rimontarono, combatterono, bravura ed arte adoperarono : ma i difensori con mangani e balestre li ferivano, li respingevano. Sassi, zolfo, pece ardente riversavano, fuoco greco fulminavano, genti e scale abbattevano. I nostri, ritirandosi di notte e costernati, nulla di meglio nelle orazioni vespertine seppero ricordare al Signore, se non che a lui piacesse liberarli, come salvò per sua potenza i tre giovani dal fuoco ardente della fornace. « Chiamate pur mistico cotesto linguaggio, supponete esagerato il racconto e trascendenti le frasi, sempre resterà assai di terribilità al fuoco greco per quel che ne raccontano concordemente gli scrittori contemporanei e i testimoni di veduta e di fatto proprio. Yogliono che Callinico, ingegnere militare alla difesa di Costantinopoli l’anno 673 dell’ èra volgare adoperasse primamente questo fuoco : l’uso si legge continuo nel tempo delle Crociate e la composizione ora è ignota, non ostante lo studio e le prove dei chimici moderni, i quali per guadagnare il futuro perdono il passato. G-otfredo Monaco lo descrive così : « Questo fuoco arde nel mare, brucia le navi, ammazza la gente, ammorba col fetore, divampa di fiamma livida, calcina il ferro e le pietre : non si spenge coll’ acqua, ma coll’ arena si affoga e coll’ aceto si stempera e cede. » Dunque composizione alcalina ed oleosa, e specificamente più leggiera dell’ acqua, miscela di petrolio, di nafta, di canfora, di potassa, di solfo e di nitro in diverse proporzioni. Si gittava da lungi colle siringhe e le cerbottane, sprizzava alla maniera de’ nostri razzi. Degno di osservazione il fatto che in questo stesso secolo decimoterzo l’arte del fuoco greco comincia a mancare in Oriente, come s’avvicina all’ Europa la polvere da guerra. « Torniamo ora all’ assedio, ove sono i nostri a far le colmate di fascine e di terra nel fosso, ed a costruire le macchine per passarlo. Fabbricano torri di legname, castelli volanti, trabocchi, muscoli, petriere, strumenti e ingegni in ogni maniera, secondo 1’ arte militare di quel tempo. Ma per la qualità del terreno e per le speciali condizioni della