della Marina Militare. 497 scendo gli stipendi di chi serve in mare nelle navi di Sua Altezza. l.° Se piacesse a Vostra Maestà di accordare ai suoi servitori un aumento mensile sulla media di quattro scellini e otto danari, ciò costituirebbe una maggior spesa giornaliera per uno di sei danari. Così che il gregario da sei scellini e otto danari passerebbe a dieci scellini ed ogni ufficiale altresì sarebbe avvantaggiato con un terzo di più. Con questo mezzo le navi di Vostra Maestà 'verrebbero armate con uomini capaci di serbarsi in buono stato, i quali si manterrebbero puliti, senza pidocchi nè malattie che inducono a mortalità. Le navi rimarrebbero piìi lungamente in servizio e per più lungo tempo conterrebbero vettovaglie. Non c’è capitano o mastro esercitato in servizio che non preferisca tentare coraggiosamente ogni intrapresa con 250 uomini ben condizionati piuttosto che con 300 in mala condizione. La picciolezza delle paghe induce i migliori uomini a disertare e a comprar l’esenzione dal servizio. Sicché insufficienti, inabili e maldestri uomini pigliano il posto dei buoni, il che scoraggia capitani, maestri e valentuomini che conoscono ciò che il servizio richiede. Se piacerà a Vostra Maestà di cedere in questo momento, il servizio di Vostra Altezza sarà di gran lunga migliore e più sicuro; eppure la spesa totale non sarà ingrossata. Per esempio, la colonna del Ijyon per paghe e vettovaglie di 300 uomini secondo la norma di ventitré scellini e quattro denari mensili per uomo, cioè il vecchio sistema, sale a trecentocinquanta lire. La stessa nave annata con 250 uomini scelti, secondo la nuova regola, verrà a costare mensilmente trecento lire colla paga media di ventotto scellini (paghe e vettovaglie). Così ogni vantaggio è ottenuto senza guasto del tesoro di Vostra Maestà. In considerazione della liberalità di Vostra Maestà, i marinari si obbligano di portar seco al servizio la propria spada ed il proprio pugnale. » Una lista delle spese per 1’ armamento in guerra di venti navi di Sua Maestà e che porta la data del dicembre 1085, getta molta luce strilo stato della marina d’Elisabetta. Le venti navi, dal Tryumphe di. mille tonnellate e seicento uomini, che è la maggiore, discendono fino al Murlyne di cinquanta e ventiquattro; con un totale di 5800 uomini e di 8490 tonnellate. Nella lista c’ è pure la galea Bonavolio con trecento uomini e dieci barconi con duecentoventi in tutto ; 3506 marinari e 524 cannonieri, in tutto 4030 uomini, ricevono, fra prestito e condotta, sette scellini; eia condotta per congedo è segnata sei scellini. I 1690 soldati hanno quattro scellini di prestito e condotta, quattro di supplemento vestiario e tre di condotta al congedo. La razione non fu molto cambiata, quantunque i prezzi delle derrate aumentassero tanto che raggiunsero i cinque danari giornalieri per uomo in porto e i sei danari in mare, come si vede da un rapporto di Edoardo Baeshe il quale assicura che nel ventennio i prezzi mutarono in modo spaventoso; il massimo prezzo della libbra di carne nel 1575 era di un danaro e mezzo ; e venti anni dopo salì a tre ; il cantaro di grano che era a tredici scellini e quattro danari, salì nientemeno che a quaranta