8	Storia generale
Creta e V Iliade; infine V Odissea che narrala esplorazione delle terre che precede sempre il colonizzamento. Il popolo ellenico, vero germe eletto dell’arte e dell’istoria ci ha dichiarato meglio di qualunque altro la natura dell’operosità umana sul mare negli albori del mondo col mezzo imperituro delle sue maravigliose manifestazioni letterarie.
  Fra il golfo della Spezia e la spiaggia di Civitavecchia, il popolo Etrusco Tirreno, Arya al paro dell’ Ellenico, spinto alle spalle prima dai consanguinei della valle Eridania e poscia dai Celti che invasero questa, si ritrovò in condizioni di clima e di suolo quasi compagne a quelle che gli Elleni subirono. La terra dei Tirreni d’allora non ebbe il contorno idrografico della Toscana d’oggidì. Il mare s’internava probabilmente assai nel presente Valdarno; certo lambiva i contrafforti dell’Amiata. Il capo Argentaro ed il Circello erano indubbiamente isole e la tradizione che Fazio degli Uberti ha raccolta nel Dittamondo e che nel popolo rimane sotto il velame della leggenda, dice che Atlante figliuol di Poseidon, che è il Nettuno ellenico, fondasse Fiesole in riva al mare. La leggenda ha solida base preistorica e come tale va tenuta in conto ; essa conferma in ogni modo i comuni aspetti geografici, orografici ed idrografici della Grecia e dell’ Etruria.
  Per i Tirreni il periodo della pirateria si prolungò oltre misura e si esercitò a danno delle prime colonie fondate dai Fenici e dagli Elleni ; il che io penso debba attribuirsi a che i Tirreni si ordinassero civilmente e socialmente con qualche ritardo. Pur tuttavia anche fra gli Elleni la pirateria ebbe vita lunga e trovò cantori in tempi relativamente prossimi. Eschilo, cui niuna manifestazione marina fu aliena, pone in bocca a Danao i versi seguenti che mirabilmente descrivono la vita del pirata:
       .........Assai veloce
            Pur non è il corso di navale armata,
            Nè sì pronto è la cala ove in securo Le gomene gittar; nè sull’istante All’ ancore s’affidano i nocchieri,
           Nè men giungendo a importuosa terra Sul tramonto del Sole. Esser la notte