360 Storia generale fuori dei passi dalla parte del mare. Allora all’ armata genovese non rimase libera nessuna uscita. Erale giuocoforza rovesciare que’ serragli per non essere ridotta ad arrendersi, e i Veneziani stavano al di fuori per interdire ai loro rivali ogni speranza di superarli. Dal canto loro, fulminati continuamente dalle batterie nemiche, i Veneziani potevano a grande stento sostenere il blocco. Di nuovo lo scoraggiamento cominciava ad invaderli, ed i marinari, malgrado le esortazioni del Doge e dell’amiraglio, volevano a tutti i costi uscire dai passi. Bisognò prometter loro formalmente che se il primo di gennaio la flotta di Zeno non giungeva, il blocco sarebbe stato tolto. L’attesa era vivissima in tutti, tanto quel rinforzo era desiderato. Il nemico, superiore in forze, già riprendeva qualche vantaggio. Carlo Zeno giunse, come per miracolo, la mattina del primo gennaio : rianimò tutte le speranze. Le sue 18 galee non solo assicuravano superiorità numerica sui Genovesi, ma gli equipaggi di marinari esperimentati erano capaci di sormontare difficoltà contro le quali indietreggiavano i poveri e scarsi novizi di Pisani. Carlo Zeno, partito dal Tirreno con 8 galee, aveva incrociato sidle coste della Sicilia, ove aveva preso e bruciato buon numero di legni mercantili genovesi. Nello sverno in Napoli, aveva intavolato negoziati colla regina Giovanna, sperando d’indurla ad una lega coi Veneziani; ma la notizia della battaglia di Pola, avendo rovesciato tutti i suoi disegni, egli aveva deciso di correre le marine tirrene a trattenervi quelle forze disponibili che i Genovesi potessero averci. Durante tutta l’estate aveva visitato le coste della Liguria, offendendo i punti debolmente fortificati, inseguendo navi, minando il commercio. Poiché ave vaio raggiunto l’ordine di proteggere le flotte mercantili che i Veneziani avevano nei porti della Siria, era andato in Arcipelago, riunendo alla propria flotta qualche galea che si trovava in quei luoghi ed aiutando l’imperatore Colajanni a sottomettere suo figlio; poscia s’era recato a Beirut a prendervi un convoglio destinato a Venezia,: in Sorìa aveva saputo i guai di casa.