52 Storia generale quanto io stimi che Annone nel suo famoso Periplo non sia giunto a scoprire il Capo Verde, pertanto non posso credere che a resistere alle ventate della costiera del Marocco ed a scortare le navi da carico che condussero i coloni libo-fenici colà, bastassero le triere. Cartagine fu prima ad aumentar le dimensioni del suo naviglio da guerra, perchè di maggior autonomia del naviglio stesso sentì prima di ogni altro Stato d bisogno. Riandando col pensiero sui fatti narrati, m’incombe dovere di commentarne talune circostanze. E notevole che durante le guerre marittime dei Greci di cui ho intessuto fìnquì le vicende, riscontro naufragi di Persiani; e di questi, uno all’ancora (sotto l’Artemisio) l’altro in mare, quello della divisione che doveva risalire 1’Euripo. Uno solo greco ne rimarco; è susseguente alla vittoria delle Arginuse ed i generali lo pagano colla condanna nel capo. I naufragi invece li troverò frequenti durante le lotte di Cartagine e di Siracusa, e poi di Cartagine e di Roma, vale a dire nel periodo trionfale delle quinque-remi. Debbo conchiudere che le ■ quinqueremi 'riuscirono, in quanto a doti nautiche, inferiori alle triere? Io penso che il maggior volume, la membratura più robusta, i corsi di fasciame più spessi conferirono alle qualità militari tanto offensive quanto difensive, e nocquero a quell’ insieme armonico di qualità che diconsi nautiche e che dipende in parte da una equa Correlazione fra la nave ed d suo motore. Ilo ragione di supporre che questa correlazione che nelle triere era giusta, difettasse nelle quinqueremi e nell’ altre poliremi di rango superiore. Ed ancor oggidì il moderno naviglio, composto come ognun sa di navi grossissime sì di guerra che del commercio, è risultato efficace allorché per recenti miglioramenti delle macchine si è potuto grandemente aumentare la costoro potenza. Che sarebbe mai un Duilio che non potesse racchiudere in grembo 11,000 cavalli indicati? Sarebbe pari in difetti a quelle prime batterie corazzate che non potevano muovere in ragione superante le sette miglia all’ora e cui perciò era facilmente, in certi casi, aperto il naufragio appunto per la pesantissima mole e per la lentezza.