Storia generale la quale ci è stata tramandata da Strabone. Ed Ipparco, onde agevolare ai suoi successori il lavoro incominciato, calcolò gli elementi del sole e della luna per 600 anni e predisse le eclissi in questo periodo pei sette climi principali da lui prescelti. Ipparco, che in fatto di cosmografia rifiutò tutto quanto non fosse assolutamente scientifico, dovette ricercare altresì il sistema col quale graficamente tracciare la curva della terra sopra una superfìcie piana. Abbiamo dunque ragione di credere che egli fu l’inventore del metodo delle proiezioni, metodo che assai più tardi Mercatore ritrovò e che è tuttavia usato nella moderna cartografia. Nulla indica difatti che la proiezione fosse nota ad Eratostene; ma siccome Strabone, nel suo Libro secondo, cita carte i cui meridiani ed i cui paralleli seguivano linee curve, è probabile, per ragione di date, che questo sistema si possa attribuire ad Ipparco. Tanto Eratostene quanto Ipparco ammettevano la divisione dei circoli massimi della terra in 360 parti o gradi e ad ognuno di questi gradi Ipparco dava 700 stadii di ampiezza. Colle tavole dei climi si può costruire sul primo meridiano d’Alessandria e sopra i sette paralleli corrispondenti ai sette climi che egli considera, una carta somigliante a quelle che l’antichità ha usato. Debbo concludere col Gosselin che i navigatori si sono serviti di carte marine disegnate in proiezione stereografica. Certo queste carte non erano precise e fra le coordinate d’Ipparco e quelle moderne corre molta differenza, In quanto alla direzione che gli antichi davano alla prora per recarsi da un punto all’altro, siccome non incontro veruna traccia sicura di bussola, o per dir meglio di ago calamitato, è probabile che la rotta si tracciasse seguendo le indicazioni sommarie offèrte dal corso degli astri. La stella polare dava il settentrione vero. Il levare ed il tramontare del sole e delle stelle fìsse una direzione sufficientemente approssimata per i due punti cardinali di levante e di ponente. E certo che nel navigare si cercava sopra modo di non troppo dilungarsi dalle coste. La relazione del viaggio di S. Paolo me ne sta garante. I Romani 11011 s’occuparono seriamente di geografia se