della Marina Militare. 425 Parla ora Bartolommeo Crescenzio sulla costruzione dei galeoni : « Dev’ essere questa Qolomba insieme al piè dello squadro delle rote, computando dall’ uno all’ altro angolo, ovvero da rota a rota, tre volte lunga quanto è la sua maggior larghezza, la quale larghezza si piglia nella seconda coperta nelle latte della mezzania perciocché ne’ galeoni le misure per l’ordinario si fanno in terzo. Yerbigrazia : se il galeone sarà lungo da 90 a 93 piedi, la stia maggior larghezza sarà di ,30 a 32 e il suo piano sarà di 10 in 11 piedi.... » E più giù : « Nello slanzo (slancio) di poppa per ogni piede in squadro d’ altezza si darà mezzo di slanzo ed in quello di prora se gli dà il doppio di quel di poppa, cioè piedi uno. « Sopra la tolda nella parte di poppa si fabbrica il ca-zaro (cassero) la cui altezza è sempre un piede manco del-l’altezza della seconda coperta, cioè piedi 30. « Nella tolda di ver prora, s’assetta 1’ altra parte eminente del galeone che dicon ballauro, più propriamente bellovqrdo, perciocché siccome il bellovardo è la parte più gagliarda di tutta la fortezza e che combatte e s’ oppone alla parte nemica, non altrimenti il ballauro della nave è quello che si deve opponer ad espugnare i nemici vascelli, ed a rompere il mare e solcando far la via all’ altre parti del suo tutto che è il galeone. » Non credo che sia il caso di citare le dimensioni di alberi, vele, pennoni, riferite tutte alla lunghezza in colomba (od in chiglia come or diciamo) ; ma lascierò che il capitano romano mi suggerisca i seguenti particolari : « Una nave non può aver manco di quattro ancore, nè gli sono necessarie più di otto. » E lascierò che mi dica come si debba acciurmar il galeone. «. La gènte che fa l’esercizio sulle navi, la quale è differente da quelli de’ vascelli da remo, ha una regola generale dalla quale si cava il numero delle genti che bisogna a ciascheduna nave ; perciocché per ogni 100 carra che la nave avrà di portata se gli daranno 18 persone di ser-