della Marina Militare. 47 F assalto del navarca spartano Mindaro, ordinò di ammainare le vele: Senofonte è esplicito. Il taglieggiamento delle terre nemiche, il servizio che or chiamiamo d’informazioni, cioè l'intercettar notizie, l’arrestar navi in mare acciò non diano al nemico ragguagli delle forze, e consimili atti di guerra furono d’ambo le parti tenuti in alto conto. Gli Ateniesi adoperarono vantaggiosamente due navi speciali, la Paralas e la Salaminia, le quali chiamerò senz’ altro due arrisi nel senso a noi famdiare del vocabolo. Entrambe erano velocissime; segno palese d’accurato studio dell’architettura navale. Nè manca l'insegnamento intorno al modo di far convergere le energie intellettuali a scopo di guerra, quando penso ad Hermocrate da Siracusa che nella sua qualità di navarca dell’armata spedita dalla Sicilia in rinforzo a Sparta, impartiva ai suoi trierarchi, ai piloti ed ai meglio distinti fra i marinari frequenti istruzioni col mezzo di conferenze. Esempio mirabile intorno al modo di sfuggire alla sorveglianza del nemico assediante lo dà l’ateniese Conone. Bloccato dentro Lesbos dopo uno scontro nel quale aveva perduto. 30 triere, ancora gliene rimanevano 40. Callicratida spartano gli precludeva l’uscita dal porto con forze di gran lunga superiori, cioè con 170 triere. Come avvertire Atene delle dure condizioni in cui versava? Era spediente mandar notizie ad Atene e chiedere ü soccorso d’una squadra che lo sbloccasse. L’antichità fu maestra di strattagemmi. E fra gli antichi maestri supremi i Greci, perchè dotati di vivace immaginazione. Lo strattagemma è il lato più poetico del comando guerresco. Conone prescelse due triere di buon cammino, ne armò i banchi de’ migliori vogatori della squadra e di buon nerbo d’opliti ; uomini da remo e da battaglia ei tenne nascosti per vari giorni nell’ore diurne sotto pelli e tendali; la notte poi questa gente sbarcava e dormiva convenientemente a terra per serbare, mediante un sonno riparatore, incolumi le forze muscolari e nervose al momento richiesto. Al quinto giorno sull’ ora meridiana quelle due triere, che allo sguardo degli esploratori e delle vedette nimiclie sembravano disarmate, buttano a mare tendali e pelli, filano per occhio e, da