della Marina Militare. 107 non che in quanto (lessa fosse in rapporto colla loro politica. In altro luogo di questo libro io ho accennato al periplo d’Annone Cartaginese. Il giornale di viaggio di questo capitano, che fi'orì circa mille anni prima dell’era cristiana, non esiste più. Senofonte di Lampsaco prima e Plinio dopo di lui ce ne hanno tramandato una relazione compendiata, dalla quale si rileva che Annone condusse una flotta di sessanta navi a cinquanta remi l’una, cioè a venticinque remi per banda, carica di 30,000 persone fra maschi e femmine a fondare città lungo la costa marocchina, che da Capo Spartel discende verso il tropico. La discussione attenta e serena sul viaggio di Annone mi porta a conchiudere che ei non oltrepassasse il Capo Non, cioè il ventottesimo grado di latitudine boreale all’ incirca. Allorquando, vinta Cartagine, Scipione Emiliano ebbe fra le mani tutti i documenti di navigazione e di scoperte contenuti nella Rocca Punica (Byrsa), sia che vi leggesse informazioni precise, sia che prestasse fede ad una leggenda corrente la quale voleva che lungo la costa atlantica sorgessero colonie cartaginesi grosse ed opulenti quanto la madre patria, Scipione Emiliano, dico, giudicò dover spedire una squadra a verificare la cosa. La comandò lo storico Polibio. Strabone ci dice che questi non vi trovò che poche e misere borgate. Per nostra sventura la relazione dèi viaggio scritta da Polibio è smarrita; ne abbiamo un sunto serbatoci da Plinio, ed esso conferma la campagna di Annone, ma non dice nulla di nuovo. La risurrezione della marina romana dovuta in massima parte, come altrove ho detto, a Yipsanio Agrippa, rimise in onore gli studi di geografia marittima. Agrippa stesso intraprese la descrizione del mondo conosciuto la quale, regnante Tiberio, non era ancora resa di pubblica ragione. Caio Cesare, figlio di Agrippa, navigò per ordine del padre nel Mar Rosso. L’annessione dell’Egitto, la sottomissione dei Cantabri, la campagna di Callo in Etiopia ed in Arabia, le guerre germaniche, partiche e britanniche, fornirono tali sussidi alla geografia che Strabone d’Amasia in Cappadocia, potè compilare i suoi diciassette libri sui quali si tracciarono agevolmente le carte che servirono a commercianti ed