della Marina Militare. 385 navi, cocche, una cocca cl'Alemagna, balenieri grossi, e minori battelli. Lo schieramento di codesta squadra ci è descritto dal-l’accurato alfiere : « Il capitano (Niño) ordinò di far armi in coverta, ma gl’ Inglesi (eh’ erano in calma di vento) non rimasero oziosi. Alzarono tutte le vele e. posero sopra una linea i loro grossi balenieri; nelle cui acque si posero due grosse navi e la cocca d’Alemagna con i balenieri piccoli al centro ; infine in terza linea i battelli rinforzati da qualche baleniero a remi ed a vela. » Finché il vento 11011 si distese le galee ebbero segnalato vantaggio, ma poi fu loro giuocoforza cercare scampo nella fuga ed ascrissero a fortuna il rifugiarsi sotto Gravelines. Nei registri della Torre di Londra il conte di Circourt, che ha pubblicato ed annotato il Victorial, ha saputo rintracciare l’armatella alla quale Pero Niño sfuggì. Era di 10 navi e 4 balenieri; ogni nave aveva « due cannoni, quaranta libbre di polvere, quaranta palle di pietra, quaranta stoppacci, quaranta palvesi, ventiquattro archi e quaranta archi da treccie, nonché due pignatte da fuoco (firepans). » Harry Paye non era a bordo, malgrado il Gamez lo asserisca. La cocca cl'Alemagna, di cui tratta il Victorial, prova che la marina degl’ Inglesi d’ allora era una filiazione della marina anseatica tuttavia onnipotente nell’Europa settentrionale. Codeste imprese corsalesche onde ho ricercato memorie valgano a tratteggiare la fisionomia delle marine occidentali non ancora a que tempi ordinate dai sovrani in modo scientifico. Siamo ancora ben lungi dalla marina regolare di Venezia e dalle marine di Comuni democratici italiani e dalla regia d’Aragona e di Sicilia e di Napoli e dalla Pontificia. Le campagne veneziane sul Po e sul Garda m’hanno fatto distoglier il guardo dal Levante ove maturasi l’evento politico principe del secolo XA . Marin Sañudo Torsello col suo curiosissimo libro Secreta fideliuin crucis, che è un invito ragionato a ripigliar le guerre crociate, libro del quale ho citato qua e là taluni periodi; i Papi degni di questo nome e veramente desiderosi del pubblico bene e della pace della umana cristiana