della Marina Militare. 307 verso ponente ebbero un vigoroso rincalzo dal libro di messer Marcor il quale, fra quelli scritti nel medioevo, va notato per la sua meravigliosa diffusione, dimostrata non solamente dai numerosi manoscritti, i quali sono settanta-cinque, ma altresì dalle molte varianti e traduzioni. Marco Polo è dunque senz’ altro 1’ antesignano dei navigatori genovesi, spagnuoli, normanni e portoghesi. Il suo libro è il testo migliore e più positivo che abbia avuto Cristoforo Colombo fra le mani. Dalla diffusione del libro, che per natura sua parlava agli immaginosi in cerca d’ avventura ed ai positivi studiosi dell’aumento della ricchezza, sgorga per filo di logica l’influenza che i navigatori e cartografi italiani esercitarono nel XIY secolo in ogni regione occidentale d’Europa, salvo nelle plaghe settentrionali che soggiacevano invece al predominio d’una scuola diversa marittima incarnata nell’Hansa. Di questa or mi accingo a parlare. Analoghi motivi a quelli pei quali nella caduta dell’impero Romano e nella decadenza del Bizantino le città del Mediterraneo si costituirono a repubbliche, spinsero le città della Germania settentrionale situate sul lido o lungo il corso dei fiumi, a muovere le loro energie all’ armamento. Codeste città vanno sotto il nome di Anseatiche ; e mentre le Repubbliche mediterranee offrono all’istorico il malo esempio di continue divisioni e di sanguinose rivalità, i Comuni dell’Hansa per contrario presentano quelio bello della più stretta colleganza. Le piraterie dei Normanni obbligarono le città tedesche del mare Germanico, del Baltico, nonché quelle costruite sul Reno, sull’Ems, sul Weser, sull’Elba, sull’Oder e sulla Vistola a circondarsi di mura e ad ordinare una difesa locale. Mi riferisco ai secoli nei quali nelle litanie cristiane era il versetto : « A furore Normannor uni, libera nos Domine, » che rimase anche quando quel furore non agitava più la progenie dei Viking. Enrico l’Uccellatore protesse i pacifici Comuni i quali, consacrandosi in special modo al commercio, arricchivano l’impero. Qui è utile si sappia che nella prima parte del medioevo le aringhe, che adesso sono origine non lieve di ricchezza alla Scozia dopo esserlo