della Marina Militare. 207 il remo (ini si conceda l’idiotismo navale) dalle mani dei vogatori. Quanto alla tattica delle cocche e delle galee, essa era indicata dal rispettivo motore. Le cocche dovean cercare di guadagnare il sopravvento al nemico, di poggiar loro addosso col vento a 16 quarte e di scaraventargli sopra ogni maniera di missili, per poscia finirlo con colpi ripetuti della ruota di prora. Per contro, la tattica delle galee fondavasi sul pararsi i fianchi, giuocar di sprone, spezzar le pale al nemico, smorzarne la difesa colle frecce e coi verrettoni e poi terminar la fazione col conquistarne il posto per forza d’arrembaggio. Laonde era considerato svantaggioso alle galee l’avere il sole in viso ; poiché avendolo a tèrgo più sicura ne doventava la mira per arcadori e balestrieri. Non era inopportuna una brezza leggera se in poppa o in prua ; inopportunissima se di mezza nave. L’abilità dello stratego s’ avvantaggiava di tutte quelle condizioni meteorologiche atte a prestargli aiuto, come di quelle circostanze locali che potevano fornirgli modo di preparare nelle insenature della costa un agguato. Buone acquate, servizio di vettovaglie preparato accuratamente, spalmadori frequenti e sicuri, erano cause indiscutibili di superiorità, come or sarebbero sicurezza del rifornimento e molti bacini di carenaggio. Le armate scom-partivansi in stuoli, il che fa siipporre navigassero a gruppi, sebbene combattessero però in ordine di fronte ora in semplice, ora in doppia fila. Ciò nulla meno s’incontrano documenti irrefragabili di formazione in battaglia compatta e profondissima. Nelle cronache scandinave del tempo dei Yiking, per esempio, ecco una disposizione corrispondente a quella della falange di Filippo re di Macedonia. I Viking legavano insieme le navi ed all’ assalto nemico presentavano una massa compatta, d’onde scagliavano un nugolo di strali. Nella tattica di Leone YI questa formazione non c’ è; ma nelle gesta di messer Buggero di Loria ricompare, ed i Catalani l’usarono spesso con vantaggio. Corrispondeva a ciò che per l’esercito è la formazione in quadrato. Per quanto abbia ricercato in documenti medioevali, non