336 Storia generale tura coraggio a tutta prova e temperamento di venturiero. Tirato su fin dall’ infanzia per gli ordini sacri e gratificato dal Papa di un beneficio, allo studio di Padova un omicida lo ferisce gravemente. Miracolosamente salvato, si dà alla vita gaia, perde al giuoco e scompare per cinque anni, durante i quali è soldato alla ventura; poi ritorna a Venezia e la famiglia lo manda commerciante a Patrasso. I Turchi assediano la città ; egli difendendola a capo degli abitanti riceve tal ferita che i suoi compagni si disponevano a sotterrarlo, quando qualche segno di vita che diede li fece smettere. Poco dopo le gesta di Patrasso, combatte certame singolare con un cavaliero: questa volta perde il benefìcio, toglie moglie e si reca a Costantinopoli. Colà Andronico Paleologo si era ribellato contro l’imperatore Calojanni suo padre. I Genovesi di Pera, parteggiando per Andronico, lo aiutarono e Calojanni fu rinchiuso in prigione. Carlo Zeno intraprese di liberare l’Imperatore il quale dei Veneziani era amico. Scoperto l’intrigo, Zeno fuggì. Nel contempo, rimasto vedovo, aveva sposato la figlia di Marco Giustiniani bailo di Venezia in Costantinopoli. Questi ebbe dal genero un diploma firmato da Calojanni il quale accordava alla Repubblica di Venezia il possesso dell’isola di Tenedo. Suocero e genero allora lasciarono notte tempo la città ed all’insaputa del Senato veneto, valendosi d’una flotta di 10 galee venete che navigava in quei mari, veleggiarono a Tenedo e mostrando il decreto imperiale al governatore, la occuparono in nome di Venezia. Il Senato giudicò a cose fatte d’affidare a Carlo Zeno il governo del recente acquisto. Correva la state del 1377 e l’annessione di Tenedo si può considerare come il motivo specifico della guerra di Chioggia. Difatti, nel novembre di quell’ anno, la flotta di Andronico (tutta di galee genovesi prese a nolo) corse ad assediare Tenedo che Antonio Veniero e Carlo Zeno difesero. Zeno vi ricevette due altre ferite, entrambe gravissime. Le ostilità dei collegati si iniziarono l’anno 1378 nella Marca Trivigiana, continuarono nei successivi 1379 e 1380. Carlo Zeno, chiamato a Venezia, ebbe in sulle prime il comando delle forze di terra che cedette dipoi al conte di