188 Storia generale meraviglia allorquando si riguardano le condizioni in cui versavano il Mezzogiorno della nostra penisola e la Sicilia, e si pone mente che 1’ approdo dei venturieri normanni coincide collo sfacelo degli ordinamenti politici dell’Italia meridionale. Quando i primi quaranta romei posero piede a Salerno, i principati longobardi, nei quali si era spezzato il ducato di Benevento, erano fra di loro in lotta incessante ; l’Impero greco impegnato nell’ Asia Minore a difendersi dai Turchi, non poteva mandar rinforzi ai suoi catapani o duchi o maestri di milizia i quali governavano le città greco-italiche; ed al reggimento robusto dei califfi aglabiti era succeduto in Sicilia il disordine cagionato dalla spartizione della terra siciliana in parecchi minuscoli emirati musulmani; ed, infine nelle repubbliche del Tirreno germogliava la dissoluzione indotta, vuoi dalla loro insperata ricchezza, vuoi da discordie intestine. La normanna non fu soltanto una stirpe vigorosa, ma eziandio intelligentissima ; si valse della singolare debolezza de’ Greci, de’ Longobardi, dei Musulmani siculi e dei Comuni liberi. E quando la famiglia degli Altavilla, nell’ anno 1035, sbarcò presso Salerno a rinforzare gli acquisti della casata dei Drengot che l’avea preceduta ed a farne di nuovi, comprese a prima vista che tutta quella bella e* ricca terra sarebbe agevolmente caduta nelle sue mani quando i suoi trecento seguaci avessero posto cervello e braccia a servizio dei dissensi locali. A vicenda mercenari del patrizio greco Giorgio Maniace e del longobardo Ardoino, poi indipendenti da entrambi, i Normanni non tardarono a costituirsi nella Puglia e nella Terra di Lavoro siccome repubblica soldatesca. Guglielmo Braccio di ferro, Drogone ed Umfredo suoi fratelli, tutti di casa Altavilla e Riccardo d’Aversa della famiglia Drengot furono i capi successivi del campo normanno. Il primogenito dei figliuoli di secondo letto del vecchio Tancredi Altavilla fu quegli che radunò alla morte di Umfredo le forze normanne ed ordinatele mirabilmente costituì la grandezza della sua casa e fondò il reame normanno-siculo. Costui fu Roberto ed ebbe a soprannome Guiscardo, forma italiana del nomignolo normanno che significa astuto. Egli ebbe tutte le qualità necessarie ai fondatori di reami: al-