della Marina Militare. 135 volta la fronte della falce offerta al nemico sia la concava. Rimangano ordinate nella falcata convessa le navi, come nella diritta, vale a dire le potenti navi al centro, le deboli all’estremità. In ogni modo la falange appartiene alla categoria degli ordini profondi di almeno tre o quattro file e d’ ampia fronte. Chiunque sia stato l’anonimo greco del manoscritto, esso prova che esisteva un manuale di tattica e di strategia, e che essò vide la luce nel VI secolo a Costantinopoli; certo non fu ignorato dalle altre marine, come noi italiani non ignoriamo i libri che oggi si stampano fuori d’Italia. Cognito ai forestieri, questo sarà stato in tutto od in parte adottato, giusto come noi adottiamo in tutto od in parte quanto ci conviene e che presso i forestieri è inventato. Dal testo de’ capitoli precedenti il lettore avrà potuto osservare che ogni marina militare ha avuto a fianco una marina commerciale nata per germinazione naturale lungo una costiera popolosa e non priva di porti, e che senza cotal marina commerciale salda e vivace, non v’ha naviglio di guerra. La estensione delle coste dell’impero e la lista de’ porti principali 1’ ho data più su ; valgono a spiegare la preponderanza navale di Costantinopoli dal IV al VII secolo. Ma sul finire di questo periodo la marina dell’impero ebbe nell’Araba una pericolosa rivale. Poco noti ai popoli mediterranei come nazione, ma a contatto sufficiente e frequente per fornirli delle merci preziose dell’ estremo Oriente, gli Arabi furono ab antiquo nazione di navigatori. La configurazione della penisola Arabica difese dalla conquista romana la stirpe semitica che vi stanziava, cui le sabbie del settentrione servirono di schermo. Gli Arabi furono noti a Roma fin dal tempo d’Augusto. Gallo, prefetto imperiale li combattè sulle rive del-l’Eritreo e li vinse. Arabo fu Filippo imperatore che la leggenda vuole persino fosse cristiano di fede. Il reame Arabo-Ellenico di Paimira fu assai forte da sfidar le forze imperiali. Tutti sanno che Odenato e sua figlia Zenobia fossero avversari non volgari di Roma, ed Aureliano (uno fra i - più strenui Imperatori soldati) riuscì con fatica e sangue molto d’ambo le parti a distruggere quel focolore