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Storia generale
entrambe scaturirono dal cervello umano per via della ineluttabile necessità. I due archetipi dopo la secolare evoluzione rimangono tuttavia e sono oggi rappresentati, il primo dall 'incrociatore, il secondo dal cargo-boat.
  Il pentecontoro cantato dalle leggende, dipinto sui vasi fittili, scolpito sui monumenti dell’ antico Egitto, mosso da quindici remi per banda, non richiedeva fuorché elementari nozioni di statica e dell’applicazione di essa all’architettura. Il mondo marittimo selvaggio ci offre ancor tuttodì numerosi esempli di navi primitive la contagine delle quali è mantenuta per via di scarsi mezzi meccanici e senza legature e chiavagioni metalliche. Ma cotali modelli sono sempre condannati a rimaner stazionari ; ed il settimo secolo avanti l’era cristiana impresse un’ orma positiva al-l’arte del navigare, imperciocché Amenocle da Corinto, nel-l’anno 704 diede ai Samii il modello della triera e Glaucos da Scio, nel 691, insegnò ai conterranei il modo di saldare insieme due pezzi di ferro. L’architettura navale propriamente detta trae la sua origine da quel memorabile istante nel quale per la prima volta essa dispose dei due materiali senza di cui non v’ è salda compagine di scafo, intendo il legno ed il ferro.
  La triera ha tenuto il mare dall’ aurora del colonizza-mento ellenico e fenicio, fino alla nascita d’ Alessandro Macedone; sotto mutato nome è ritornata agli onori della vittoria, come la liburna delle armate romane. Bisanzio e le città pugliesi che ne dipendevano, le marine feudali e le municipali l'ebbero in onore ; gli Arabi ne mutarono lievemente il modello variandone la velatura, ma lasciandone intatto lo scafo; ecco la galea. Fu stemma di Roma ed impresso sulla sua moneta ; fu l’elemento delle armate di Atene e di Sparta, di Roma e di Cartagine, d’Amalfi, di Pisa, di Genova, di Barcellona, di Marsiglia e di Venezia, degli Emiri musulmani e dei Crociati cristiani. Albergò nel suo fianco i vincitori di Lepanto, i frati cavalieri di Malta e di Santo Stefano, i marinari moscoviti addestrati da Pietro il Grande nelle acque baltiche. Morì col secolo scorso per risorgere come piroscafo agli albori del presente.
  All’ indole di quest’ opera non credo si confaccia il solle-