466 Storia generale pi'endere da Aroudji Barbarossa, corsaro di Metellino, la riconquista della costa di Barberia (1518). A questo evento cospicuo marittimo tenne dietro nel 1522 la espugnazione di Iiodi dopo cinque mesi d’assedio e di blocco. Come mai l’Europa occidentale non difese nè le recenti conquiste di Spagna sul lido africano, nè il baluardo che i cavalieri Gerosolimitani tenevano in Oriente? Perchè il concetto del pericolo vero non balenava alle menti d’una Europa divisa dalla rivalità di Francesco I e di Carlo Y, Questi, astretto ad usare le proprie navi nelle fazioni marittime lungo le coste d’Italia non poteva distoglierle per combattere il Turco che di quella rivalità di Francia e Spagna, e delle varie leghe, or concluse or disciolte, d’altri minori Stati mediterranei, s’ avvantaggiò. Sopita per breve tempo la contesa colla prigionia di re Francesco e col trattato di Madrid (1526) Carlo Y potè rivolgere i suoi sforzi alla rivendicazione delle terre acquistate in Africa dal suo avo Ferdinando. Nella guerra contro re Francesco egli aveva avuto campo di sperimentare la valentìa d’Andrea D’Oria, prima come avversario, poi come stipendiato. Ora il prescelse come duce supremo d’ogni sua marittima impresa mediterranea. Sperimentatissimo, quantunque avesse abbracciato la carriera del mare in età avanzata, non punto rischioso, quantunque all’evento incombente sapesse riparare con mara-vigliosa risolutezza, capitano di testa più che di cuore, giammai dimentico dell’ interesse del suo signore e del proprio, savio cittadino, squisito cortigiano, amoroso congiunto, politico avveduto, Andrea D’Oria non trova posto nella sohiera dei marinari poetici cui appartengono Ruggero di Lauria, Dragut, Marcantonio Colonna, Morosini, Lazzaro Mocenigo, Suffren, Nelson e David Porter. Sta fra gli abilissimi amiragli d’ogni, nazione. E dello stampo degli Agrippa e dei Farragut e dei Courbet. Di liti, mi compiaccio trascrivere il ritratto scolpito dal mio padre Alberto Guglielmotti ; il più somigliante non si dà. « Un bello e nobile aspetto di quella pienezza e gravità che gli antichi hanno espresso nella immagine di Platone : complesso ed alto della persona, un grande ovato di volto,