318 Storia generale fino a pochi anni or sono, contribuiva a codesto trionfo industriale. La materia prima (eh’ era il legname) veniva fornita dalle foreste dell’Italia allora ricchissime; perchè è bene rammentare che le guerre civili, e le frequenti contese fra città e città, nonché fra città e signorie feudali, opponevansi al minimo benessere ed alla più elementare sicurezza delle campagne, sì che il contado, non più coltivato, naturalmente imboschiva. I due terzi almeno dell’Italia rurale erano allora coperti di foreste; e se non esisteva tuttavia alcuno statario regolamento per il taglio de’ boschi, l’abbondanza permetteva di tagliare nella dovizia senza pensiero dell’ avvenire. In Oriente Genova beneficò assai del ripristinamento della casata Paleologa in Costantinopoli. I sovrani greci concessero i loro favori vicendevolmente a Catalani e Genovesi. Così gli Embriaci s’insignorirono di Lemno, i Centurioni (allora chiamati Cereteri) di Metelino, i Gati-lusii di Enos, i Zaccaria di Negroponte, i Cattanei di Foglinovi, eh’è la Focea dell’antichità. Benedetto Zaccaria permutò poscia Xegroponte con Scio e cogli onori di megaduca e di protodrungario corrispondenti a quelli di gran conestabile di terra e di mare. Non è dunque meraviglioso che Jean cl’Auton nelle sue Chroniques esclamasse : « Le navigage de Gènes est de tout le monde tenu en telle réputation et si grande estime que les Gènois sont intitulós et approuvés rois de la mer. » E davvero questa aperta dichiarazione del . vecchio cronista si comprende allorquando si pensa alle signorie genovesi nell’Arcipelago, alle numerose compagnie di arcadori liguri sui campi di battaglia continentali ed alle cariche supreme marittime che cittadini genovesi occuparono nel XIV secolo. Parlano in loro favore la vittoria di Panieri Grimaldi amiraglio di Filippo il Bello re di Francia contro i Fiamminghi a Zerick-Zee (1304), quella d’Egidio Boccanegra amiraglio di Castiglia sugl’ Inglesi (1347) nella Manica, quella di Ambrogio Boccanegra anche sugl’ Inglesi alla Rocce! la (1371), quella dell’armata di un altro Grimaldi davanti a Cherburgo (1380) ed il susseguente incendio di Gravesend.