356 Storia gen. della Marina Milit. gliomi genovesi, per il che è lecito supporre che molti fra i liberati colà pigliassero stanza. La guerra di Chioggia. la quale ho voluto narrare jier disteso, offre campo a parecchie considerazioni. È uno fra gli esempli dell’ assediatore che diventa assediato. In casi simili l’assediatore è sempre colpevole d’imprudenza. E messer Pietro D’Oria lo fu, perchè non vegliò per tenere aperte le comunicazioni fra la sua armata ed il porto di Genova ; nè opportunamente si giovò d’un porto intermedio di rifornimento. Politicamente, Genova subì fortissimo scacco; ed il guadagno fu dei Catalani, che, rivali di Genovesi e Veneziani, ebbero il campo franco alle manifestazioni della loro rimarchevole attività commerciale non disgiunta da militare maestria. Della lunga guerra di Chioggia essi soli trassero massimo benefìcio. Morì in breve il doge Andrea Contarmi; Pisani eragli premorto, come già ho detto. Superstite degli eroi della guerra era Carlo Zeno, che il popolo voleva doge. Non lo volle il Senato, che diede i suoi voti a Michele Moro-sini, lo speculatore sui malanni della patria e che regnò quattro mesi. Trenta nuove famiglie vennero ascritte all’ ordine patrizio durante la cruda e lunga guerra che segna insieme il crepuscolo del decadimento genovese e l’aurora del consolidamento dello stato Veneto.