della Marina Militare. 78 done. Quantunque assai dissimili ormai dall’antico ordinamento, eran pur tuttavia centri d’intelligenza marinara e di commercio e marittima industria. Finalmente nell’ Illiria, uno Stato piratico che non disdegnò il reggimento di una donna, la regina Teuta, incuteva ai commercianti paura siffatta che le colonie elleniche di Adriatico domandarono lino dal 280 l’appoggio di Roma la quale di buon grado l’accordò e distrusse parte delle navi piratiche mandando a cacciarle due consoli; ed a guerra ultimata, l’Istria diventò provincia romana : correva l’anno 22Ì. Se ora dall’ esame del bacino orientale del Mediterraneo mi volgo all’ occidentale, a mezzogiorno del mare italico ed a ponente eccc^Siracusa arricchita dalla pace, e Cartagine risorta dal suo disastro per via del colonizzamento della Spagna, opera insigne della famiglia Barca, e Marsiglia ricca e fiorente ab antiquo. Tutti questi diversi stati marittimi dovettero naturalmente aggrupparsi a norma d’interessi. Nella prima guerra contro Roma, Cartagine, a corto di pecunia, concluse un prestito in Egitto. Roma, d’ altra parte e per amicizia con Rodi e con i re di Pergamo, appoggiò la brama d’indipendenza dei Greci contro la Macedonia preparandosi cautamente con sottigliezza politica ad evènti ulteriori. E gli eventi si dichiararono nella seconda guerra punica che infierì dal 218 al 201. Lo studio attento dei campeggiamenti d’Annibaie in Italia, che qui non è luogo di raccontare, dimostra che la sua discesa dall’Insubria in Maremma nel 217 ebbe per iscopo di porsi in comunicazione colle forze navali che attendeva : la sua marcia lungo le rive adriatiche e ionie del 215, quello di cercare il contatto strategico con Filippo re di Macedonia alleato di lui, del qual Filippo egli invano attese l’armata che non giunse mai. Nei 214, Siracusa dichiaratasi ad Annibaie favorevole, non solo non potè riuscire ad aiutarlo, ma fu bloccata dall’ armata romana. Ecco dunque una marina romana nella seconda guerra punica che non diede battaglie campali e che per questo sfuggì all attenzione dei cronisti; ma non ai critici della storia.