della Marina Militare. 387 Ma lo ripeto, soverchi erano i dissidi della cristiana repubblica, agitata dalle trasmodanti cupidigie dei principi e delle signorie d’Italia più che qualsivoglia altre europee minacciate ne’ vitali interessi dal lento eppur sicuro progredimento del Turco. Il tempo approssimavasi in cui Costantinopoli dovesse mutar nome, religione e padrone e le ultime vestigia della romanità in Oriente precipitare senza rimedio. Le cronache rimasteci, sia di penna turca, che di bizantina, ricordano venti escursioni osmane in Europa. La città che i crociati latini un tempo avevano conquistata fu osso duro per i sultani turchi, i quali stimarono buon consiglio prepararne la ruina collo isolare Costantinopoli ed il suo pomerio, combattendo e vincendo que’ vari principi, che si erano resi indipendenti da Costantinopoli, quali il Kraal di Serbia, lo Zupan dei Bulgari ed i vari despoti greci e latini o franchi od italiani che possedevano isole nell’Arcipelago o porti in terraferma asiatica ed europea. I Turchi ebbero, fino dai primi anni del XIV secolo, una marina militare; si valsero, per armarla, della popolazione marittima densissima in Natòlia ed in Bumelia. Seppero anche valersi dei dissidi fra Genovesi, Veneziani e Catalani. Ma il nemico più atrocemente odiato dai Turchi fu lo Stato di Venezia. Quanto rilevanti le forze marittime di cui disposero i Turchi nelle varie campagne d’invasione lo dicano i particolari seguenti. Nel 1331, il principe turco di Karasi devastò la costa del Mar di Marinara e dei Dardanelli con 70 navi; nel 1334, 60 navi sbarcarono un corpo d’esercito nelle vicinanze di Salonicco ; l’anno di poi Umur-Beg, principe di Aidin, signore di Smirne, di Efeso e dell’antica Ionia, approdò con 75 navi a Samotraki, e l’imperatore Andronico, pacificatosi col principe turco, e volendo scacciare i Genovesi da Metelino e da Focea, richiese nel 1335 il soccorso del nemico dell anno precedente e questi gli mandò 54 navi. Nel 1343 lo stesso Umur-Beg, armò 300 vele e minacciò Costantinopoli ; ma intanto i V eneziani, il Pontefice ed il re di Cipro si erano collegati a suo danno. Assediarono Smirne, la presero ed incendiarono 1 arsenale turco. Finora però questi atti turcheschi di guerra non