46 Storia generale armasse ima novella squadra e la spedisse prima d’ogni cosa a ripristinare in Samos il governo democratico, poi ad assicurarsi il comando dei Dardanelli minacciati dai Dorii che, immemori di Serse, avevano stretta alleanza con Artaserse, nipote di lui. La città di cui Temistocle e Cimone avevano creato la marittima supremazia — scossa, pur tuttavia non perduta nel-l’immane disastro siciliano — si chiari pari all’evento. Le buone fortificazioni delle lunghe mura la francavano dalla manomissione. Non le difettavano uomini da remo ed opliti ; Formioné, Demostene, Nicia, l’istesso profugo e mal fido Alcibiade avevano coll’ esempio creato molti trierarchi provati alle lotte del mare. Inoltre Atene custodiva nell’Acro-poli un tesoro di mille talenti, cioè di 5,360,900 lire, somma enorme a que’ tempi ; con esso seppe far fronte all’ esigenze. Samos fu la base d’operazione della nuova campagna, il luogo di sverno e l’arsenale di riparazione dell’armata ateniese che rassegnò 96 triere. Dal 411 al 405 la guerra durò su d’uno scacchiere limitato, a mezzogiorno da Samos, a tramontana da Costantinopoli ; Sparta ed i suoi collegati si appoggiarono all’Anatolia governata da satrapo persiano; Atene alle città ionie ed alla Rumelia. Fu guerra complessa durante la quale Atene vittoriosa a Sesto, a Cizico, a Bisanzio, perdente a Notium, vincitrice ancora una volta alle Arginuse, perdè tutta l’armata ad Egos. L’isterico ha ampiamente da mietere in questa lunga guerra narrata con acume di soldato chiarissimo da Seno-fonte. Ecco alcune fra le considerazioni cui essa dà luogo. Anzitutto gli Ateniesi non commisero, come nella campagna contro Siracusa, l’errore di non fornirsi di cavalleria ; ■ perchè nei frequenti sbarchi sempre s’ incontrano cavalli : e siccome mai non si narra di trasporti ad hoc, è lecito supporre che essi s’imbarcassero sulle triere, certo in pic-ciol numero. In secondo luogo; la vela è maggiormente adoprata. Anzi molte mosse dell’ armate avversarie si fanno sotto vela ; ma gli scontri sono sempre e tutti a remi. Così, per esempio,. Alcibiade riunendo in vista di Sesto alla sua squadra le divisioni di Trasillo e di Teramene e ritenendo probabile