della Marina Militare. 81 T ancoramento dell’ armata persiana in 8 linee, il servizio d’esplorazione e d’avanscoperta dei Greci all’Artemisio, il servizio semaforico diurno e notturno fatto dagli haemero-scopi, coordinato alle mosse delle navi. Dell’ uso della vela, uso sussidiario, s’intende, non c’ è menzione negli storici durante tutta la guerra, lunga quanto gloriosa. Notevole fatto d’ ingegneria militare è la costruzione del ponte di barche sui Dardanelli, e dinota condizioni fiorenti dell’arte navale. La triera, elemento costitutivo dell’ armate combattenti, non fu giudicata inferiore al suo compito, nè il bisogno d’aumentarne le dimensioni fu sentito ; sicché niuna riforma architettonica segnò questo periodo. Di arsenali propriamente detti non si parla : ogni spiaggia era cantiere sui lidi greci e asiatici. Aveva già in quel tempo una darsena propriamente detta Cartagine ; Atene no ; ma a guerra finita essa si premunì contro sorprese eventuali colla costruzione delle lunghe mura e con l’accentramento al Pireo ed a Munichia d’un arsenale di armamento per sè e per i confederati. Yale questa misura previdente a dimostrare che quantunque definitivamente vincitori, i Greci non dimenticassero i mesi molto difficili della prima e della seconda campagna persiana. Nella terza campagna si rivelò fra gli ateniesi un navarca di prim’ ordine. Questi fu Cimone. Sotto i suoi ordini, che due volte l’esilio interruppe, la federazione ellenica assunse il compito della guerra offensiva che Xantippo e Leotichida avevano timidamente iniziato. Cimone portò il teatro della guerra in Asia e seppe ferire la Persia ne’ lunghi vulnerabilissimi della isola di Cipro e dell’ Egitto, estremità troppo lontane dell’impero. Veramente, più che volte direttamente alla Persia, le campagne di Cimone colpirono i Fenici, rivali eterni, nemici ereditari dell’ellenismo, si nel mar di Levante che nel Mediterraneo occidentale. Le lunghe mura costruite al Pireo per consiglio di Temistocle è bene si sappia cosa fossero. Atene era edificata appiè dell’Acropoli che n’era la cittadella e distava dal mare sul cui lido sorgeva il porto di Pireo. Un baluardo univa Atene al Pireo per modo che il nemico non potesse