230 Storia generale de’ principati che con esso contrassero obbligo feudale ed i cui nomi sono inscritti nell’Assise di Gerusalemme. L’arcivescovo Daimberto fu esaltato patriarca e, come tale, primate ecclesiastico del giovane reame : e Boemondo, in remunerazione de’ prestati soccorsi, privilegiò i Pisani di una contrada d’Antiochia in modo che vi potessero esercitar qualsiasi negozio ed amministrar da per se la giustizia senza verun impedimento, come nella propria città. Nei rivolgimenti politici che poi seguirono in Oriente e nei quali l’Impero ed i Crociati Latini si chiarirono nemici irreconciliabili, Pisa e Genova si tennero lungo tempo nel campo latino, Venezia nel greco, ed al concorso dei Pisani e Genovesi i Re di Gerusalemme furono debitori dell’acquisto di Sidone (Saida) e di Beirut. Quando poi nell’anno 1100 i Pisani tornarono allo scio-verno a casa, le loro contese coll’ Imperator greco e le gelosie che provavano per i Veneziani favoriti di lui, li consigliarono ad impadronirsi di Calojanni, uno dei por-firogeniti che avevano invitato sulle navi in uno scalo nei porti dell’impero ed a trattenervelo ostaggio. Anna Com-nena, sorella di Calojanni, non ha invero torto se chiama infidi i Pisani. Alessio trattò il riscatto e l’ottenne a condizioni onerose; cioè a patto che i Pisani fossero ben accolti ne’ porti dell’ Impero, che avessero in Costantinopoli una loggia, un fondaco, una contrada ed una chiesa per i loro nazionali, e ciò che più offendeva la maestà dell’ Impero, un console giudice e l’esenzione presente ed avvenire del dazio : insomma il coacervo di costumanze che chiamasi le capitolazioni. Quanto ai danni che l’imperatore avesse loro recato li compensasse eoi donare al Duomo di Pisa paramenti preziosi. Fra Pisani e Genovesi non tardò a scoppiare rivalità. Cominciata ne’ mari d’Oriente, si sviluppò nella contesa per la Corsica che durò 13 anni (1119-1132). Di questa contesa era naturale i Veneziani profittassero. Rimossi gli stuoli di Pisa e Genova dall’ Oriente per causa della guerra a casa, i Re di Gerusalemme, scarsi di forze navali, ricorsero ai Veneziani, i quali guidati dal doge Domenico Michiel con armata considerevole vinsero l'avversa egiziana presso